Fiumicino: prima che regni il caos.
Lavoratori,
nell’ultima contrattazione al comando di Roma, abbiamo voluto ribadire le posizioni di questa Organizzazione in merito, soprattutto, a quegli argomenti su cui riteniamo imprescindibile una “difesa alta”. La carenza di organico, non finiremo mai di dirlo, è la madre di tutti i problemi, di fatti anche quanto affrontato ricade nel caso.
Ultimamente, presso la sede aeroportuale di Fiumicino, il personale residente ha cominciato a soffrire l’impossibilità di esercitare i propri diritti afferenti alla libertà di condurre la propria vita privata (ferie permessi ecc…). Tale disagio è determinato ovviamente dalla necessità dell’amministrazione di coprire comunque il servizio, pur non avendo sufficiente organico in qualità e quantità (operatori, autisti, qualificati).
Questa condizione non è stata agevolata neanche dal fatto che i molti non residenti prestino turni in straordinario, anzi ha prodotto un accumulo di ore che a sua volta genera una difficoltà di smaltimento nonostante il periodo di assenza programmato, in favore di costoro, in prossimità del recupero compensativo. Concordiamo con quei lavoratori che affermano che nell’immediato (ma solo nell’immediato), ove ci sia un disagio, questo deve essere diviso in parti uguali tra tutti senza innalzare a prioritarie le necessità di alcuni contro quelle di altri, non è bello per nessuno rimanere sempre al palo mentre altri scorrazzano, e soprattutto, ciò corrode la concordante unione dei lavoratori (ed in quest’ottica rifiutiamo le ipotesi di far sottoscrivere al lavoratore la rinuncia di diritti in cambio di bonus extracontrattuali, due torti non fanno una ragione). L’unione è assolutamente necessaria sia per rivendicare ed ottenere l’eliminazione del problema da parte dell’amministrazione centrale con l’incremento di organico, sia per determinare in empatia l’efficacia delle eventuali operazioni di soccorso, così si rischia meno di farsi male e si tutela l’incolumità della persona. Nei momenti critici si valuta anche , possibilità e capacità dei lavoratori di costruire una difesa democratica, se non un attacco, alle soluzioni dell’ amministrazione che in questo caso vorrebbero, ad esempio, imporre al personale di diventare autista, pena la destinazione ad altra sede. Non è così, attraverso la coercizione, che risolvono i problemi, ogni individuo possiede attitudini e caratteristiche proprie e tenuto conto della delicatezza di una mansione come quella in parola, riteniamo inaccettabile quanto paventato. Perciò non è che se si minaccia destinazione ad altra provincia si diventa bravi piloti o se ad altra regione ottimi astronauti.
Nel frattempo l’assistenza al rifornimento di aeromobili con passeggeri a bordo, servizio remunerativo fino poco fa affidata ai VV.F., ha preso il volo verso lidi privati. Questa sì che è la soluzione per aver meno bisogno di personale!
L’importanza senza eguali dell’aeroporto di Roma dovrebbe far riflettere i lavoratori su quale livello di attenzione poter pretendere. Quindi se nella verifica di cui parlavamo prevarrà l’egoismo sarà un conto, se la volontà d’organizzare, un altro.
Questa Unione Sindacale è e rimane disponibile ad amplificare le rivendicazioni dei lavoratori, fantasia ed iniziativa non mancano, molto dipende da quante voci siano disposte a dar vita al concerto.
E non ultima, dalla buona intonazione del loro accordo.
Fiumicino prima che regni il caos