FIUMICINO: a rischio molti posti di lavoro ecco il risultato degli ambienti "insicuri".
Comunicato Stampa
È bastato un semplice corto circuito e le fiamme, divampate in una stanza tecnica adiacente a quella di un bar si sono poi propagate lungo l'impianto elettrico, scatenando un inferno.
Ora è tutto lavoro per gli investigatori che dovrebbero ricercare le cause. Peccato che nessuno analizzerà alcuni aspetti politici che da anni USB denuncia. L’incuria riservata alla prevenzione e alla previsione rischi, la mancanza di un lavoro simbiotico tra i vigili del fuoco e la ricerca ed i continui tagli al soccorso hanno “appiccato” questo incendio ed ora l’unica realtà e che a pagare le conseguenze sono e saranno sempre i lavoratori.
A pochi giorni dall'incendio che ha colpito l'area transiti del Terminal 3, nulla è ancora chiaro e speriamo che oltre al danno non si celi anche la beffa di qualche mancanza di informazioni in merito alle cause che hanno generato l’incendio e al “tipo” di materiali che ancora covano nelle aree colpite.
Anche Fiumicino, malgrado “Roma Capitale”, ha subito la scure dei tagli che negli ultimi anni hanno messo in ginocchio il soccorso e la salvaguardia del Paese. Tutti si indignano per la scarsezza di sicurezza sui luoghi di lavoro che in questo caso ha generato anche la perdita di quasi 300 posti di lavoro oltre ai disaggi ai “passeggeri/lavoratori” costretti a pagarne le conseguenze; nessuno di contro prova a guardare che quello che è successo a Fiumicino è frutto di un piano di tagli del Governo che ha smantellato la macchina operativa del soccorso.
Adesso è il tempo delle costosissime Task Force invece dei mantenimenti di professionisti del soccorso che nel paese operano con i mezzi più vecchi e la media di età più alta d’Europa, privi della possibilità di fare prevenzione adeguata. Siamo un vigile del fuoco ogni 15000 abitanti al contrario delle medie europee che impongono 1 vigile del fuoco ogni 1000 abitanti.
La salvaguardia e la sicurezza dei luoghi di lavoro e del patrimonio del nostro Paese e responsabilità del governo ed a pagare le conseguenze sono i cittadini che pagano per un servizio che non hanno.