Firenze: a forte rischio le relazioni sindacali

Pubblichiamo la nota RdB inviata al dirigente locale in cui si elenca le cose che non vanno

 

Firenze -

Al dirigente Provinciale

Ing. Ranalletta Duilio

Oggetto: scarsa serietà nella gestione del Comando Provinciale, minaccia di rottura delle relazioni sindacali.

 

Siamo profondamente contrariati del perdurare di situazioni sull’ orlo del farsesco all’ interno del sistema-comando, ci troviamo costretti a cambiare metodologia di relazionarci con Lei, visto il non realizzarsi sistematico di quanto concertato.

In ordine al giustificare verso il personale la correttezza del nostro operare avanzeremo per scritto ogni richiesta e qualsiasi comunicazione.

Le vogliamo esporre una parte del nostro disappunto:

- A fronte del Suo assenso alla meccanizzazione del “piantone” ci chiede ancora se abbiamo suggerimenti in merito senza cambiare le cose.

- Il soccorso subisce giornalmente una contrazione notevole causa AIB,

- Ha proceduto a ulteriore sottrazione di personale aeroportuale competente per rinforzare il nucleo NBCR, in periodo di magra nel distaccamento dove il ricambio è stato tale da rendere virtualmente non operativa la sede. A fronte di detta carenza si organizzano corsi farsa che non formano nessuno ma anzi, se da una parte danno una parvenza di copertura alla Sua persona dall’ altra, in caso di intervento reale, espongono il capo Turno Aeroportuale a fallimento nella gestione per il numero estremamente esiguo di personale preparato. (Per non parlare delle persone mandate allo sbaraglio e dei passeggeri in mano alla provvidenza).

- Il presidio di Bilancino concorre alla dinamica di sistema imponendo ulteriore sovra esposizione al poco personale che fa partenze.

- Coloro che lavorano nel soccorso si trovano vessati per assenza di DPI che, come le maschere a filtro P3, permettano adeguata protezione compatibilmente con condizioni operative sostenibili.

- A fronte di una iniziativa dell’ amministrazione centrale sulla accoglienza agli anziani, impegnativa per il personale e ricadente sulla organizzazione del lavoro, si è ben guardato dall’ attivare la dovuta contrattazione, costringendoci ad intervenire sui giornali per poter in qualche modo riportare la situazione in un ambito di dialettica civile (e ci sembra che l’ amministrazione abbia fatto figura grama soprattutto a Firenze dove, per numero di articoli, abbiamo superato la propaganda di regime).

- Il personale aeroportuale buttato fuori in maniera proditoria senza preavviso con il dirigente all’ oscuro della cosa.

- le assegnazioni del personale in arrivo da altri comandi e dei neo capi squadra fiorentini fatte a voce perché nessuno si prendeva la briga di firmare uno specifico ordine di servizio.

- I distaccamenti che restano vuoti ed il turno montante è costretto ad attendere il rientro della squadra per entrare nella sede chiusa all’ atto dell’ uscita dell’ ultima macchina.

- macchine inviate a Brescia per essere riparate che al ritorno restano fuori partenza ancora per mesi a causa di problemi irrisolti (peraltro l’ officina viene pagata ci pare).

- per la prima volta abbiamo visto i quattro Capi Turno Provinciali protestare uniti contro la disattenzione posta verso il soccorso con un documento da essi firmato, ed in questo contesto (vedi nota successiva).

- assistiamo ad un corso TPSS in pieno periodo di emergenza con l’ organico ridotto sistematicamente sotto il minimo. Ci pare che detta formazione (in programma già ad Aprile), funzionale tra l’ altro al SAF 2°A (da farsi addirittura in ottobre) non dovesse essere fatta adesso; questo corso viene poi svolto in deroga ai programmati senza preventiva informazione sindacale.

Prendiamo atto che le varie Lobby stanno gestendo il sistema che Lei dovrebbe invece sovrintendere, questo porta ad un clima generale di approssimazione nel quale le cose che ancora funzionano lo fanno per inerzia.

Chiediamo pertanto un incontro nel quale affrontare le problematiche sopra esposte ed altre ancora, da tale incontro dipenderà la prosecuzione delle relazioni sindacali o la richiesta di adire all’ organo superiore.