Figli, figliastri… e figliocci?

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Milano -

Come si apprende dai media, a fine settembre “l’instancabile” primo dirigente del comando di Milano, si è recato a far visita ai componenti della S.E.O. (squadra emergenza operativa) associazione di volontari di Protezione Civile in quel di Garbagnate Milanese.

 

Il che non sarebbe nemmeno una notizia, in quanto un dirigente VVF che si reca da un gruppo di protezione civile, che opera sul territorio di pertinenza del proprio comando, potrebbe configurarsi come attività di routine per verificare attrezzature, preparazione dei componenti e piani di emergenza.

 

Una cosa che invece non torna è l’apprensione del dirigente VVF riguardo al problema della sede del gruppo di PC, considerando che a Garbagnate Milanese dal 2007 sono attivi dei volontari del Corpo Nazionale VVF, che operano tra molti problemi, di cui uno rilevante riguarda proprio la sede di servizio che, fin dal loro insediamento, ha coinciso con dei container riadattati all’uso specifico.

 

Al termine dell’incontro, non risulta che il dirigente sia passato a trovare i volontari VVF di via Principessa Mafalda (poco più di 200 metri!) per preoccuparsi ed occuparsi delle loro condizioni, anzi pare si sia recato a cenare col gruppo di PC in uno dei migliori ristoranti del luogo e…tanti saluti!

 

L’episodio non sarebbe nemmeno a se stante se si prende spunto da quanto accaduto nel 2009 in occasione della celebrazione del 25° della fondazione della S.E.O., che ha visto la partecipazione nientemeno che del Capo Dipartimento VVF tuttora in carica.

 

Si potrebbe dire che due indizi fanno una prova, o che all’interno di questa disastrata famiglia che è il Corpo Nazionale VVF esistono molti figli, più o meno legittimi, che godono di diversa considerazione.

 

In realtà guardando con la giusta prospettiva il fine è ben chiaro: professionisti sempre più relegati in un angolo a dibattersi tra miliardi di problemi organizzativi, normativi e contrattuali, una promozione disarticolata dell’attività dei volontari VVF, ed una embrionale sponsorizzazione del vasto settore Protezione Civile, non si sa se per una futura sostituzione o sovrapposizione delle prime due componenti, ma senz’altro priva di un progetto utile alle esigenze del paese e dei cittadini e realizzato con grandi sprechi di risorse.