ESSERE O APPARIRE? QUESTO È IL DILEMMA

Nazionale -

 

Lavoratori,

questo documento tenterà di affrontare un tema molto spinoso: l’immagine! Premesso che per questa Organizzazione Sindacale è l’autorevolezza e la professionalità il vero focus del Corpo Nazionale e non l’autorità militaristica: i Vigili del Fuoco sono operatori del soccorso pubblico, non militari. La nostra missione è chiara e ben distinta da quella delle forze armate e di polizia. Operiamo per tutelare la vita umana, proteggere l'ambiente e salvaguardare il patrimonio, senza alcun ruolo o interesse di natura militare.

Al netto di questo breve passaggio, stanno accadendo cose molto strane. La nostra cara amministrazione lancia messaggi molto pericolosi indirizzati alla vera base operativa del Corpo Nazionale: Vigili, Capi Squadra, Capi Reparto e quella parte di Ispettori che provengono dalla base operativa.

Ma per spiegare cosa sta succedendo dobbiamo fare un piccolo passo indietro e parlare della piccozza. Strumento iconico del soccorritore e simbolo storico della nostra identità, rappresenta per tutti noi un emblema del soccorso e della prontezza operativa che ci caratterizzano. Un simbolo che parla della nostra storia e dei valori di vicinanza e solidarietà che ci uniscono. È per questo motivo che USB Vigili del Fuoco denuncia con forza la scelta di limitare l’uso della piccozza solo durante le parate e come appannaggio esclusivo di ispettori e direttivi. Ispettorini: ragazzi che fino a ieri ignoravano totalmente cosa fossero i Pompieri, ma oggi sono un cuscino tra la base ed i vertici, con la responsabilità di settori operativi e della gestione del soccorso. Questa decisione, apparentemente tecnica, ha in realtà un impatto profondo sulla dignità e sull’identità del Corpo. Ridurre la piccozza a un attributo di rango crea divisioni ingiustificate, minando lo spirito di coesione che è fondamentale per affrontare le emergenze e sottolineando un'inopportuna gerarchizzazione dei ruoli. La piccozza deve rimanere a disposizione di tutti i Vigili del Fuoco, perché incarna la nostra missione di soccorso, competenza e impegno verso i Cittadini.

Poi è arrivata la placca (il distintivo di riconoscimento). All’inizio simbolo di appartenenza per tutti gli operativi, ma da qualche tempo solo ad uso per i ruoli non prettamente operativi: ispettorini e direttivi. La stessa triste sorte riguarda le divise di rappresentanza, i cinturoni, e tanti altri simboli dei Pompieri. Insomma… Corpo Nazionale sì, ma con due caste di appartenenza: la serie A e la Terza Categoria. Peccato che è proprio la Terza Categoria che è addestrata per operare in contesti emergenziali, spesso in situazioni estreme, con l’unico obiettivo di salvaguardare vite, proteggere i beni e portare il soccorso a tutti i livelli.

Per noi di USB le logiche militari, che si basano su gerarchie rigide e impiegano modalità di intervento differenti, non possono e non devono essere applicate a un Corpo che deve agire con spirito di solidarietà, umanità e servizio.

Piuttosto che fossilizzarci su queste stucchevoli diatribe vorremmo parlare di argomenti molto più seri che riguardano veramente la base operativa: le sedi di servizio che cadono a pezzi, i nostri mezzi troppo vecchi e rattoppati, le nostre uniformi da intervento strappate e senza ricambio (Ah! Chiediamo per un amico: “ma le divise estive sono state eliminate?”).

Ci domandiamo se la base operativa, quella che veramente rispecchia l’immagine dei Pompieri, sia percepita dai prefetti e dai vertici del Corpo Nazionale solo come un fastidio!

Tanto da non riconoscergli nemmeno quella parte di decorosa immagine che uniformerebbe tutti e ci renderebbe uguali, almeno nelle manifestazioni. Poi non vi preoccupate! Il soccorso lo faremo sempre e solo noi della base. All’ultimo giuramento abbiamo assistito a scene patetiche che hanno visti direttivi che provavano ad indossare il cinturone al contrario, agli ispettorini che cadevano durante la marcia per colpa del peso della piccozza, all’imbarazzante direttivo che cercava su Google come si scriveva piccozza.

Il Corpo Nazionale è una macchina tecnica fondamentale per il Paese che tutti ci invidiano. Peccato che fra il vertice e la base c’è un odio atavico che sfocia nella mancanza di rispetto e fiducia. Mancanza di rispetto che parte dalle piccole cose: l’immagine piuttosto che la sostanza; l’apparire al posto dell’essere!

Ora la placca e la divisa di rappresentanza non ci appassionano come argomenti, ancor meno se il Dipartimento ha intenzione di perseguire questa strada.

PRETENDIAMO però che venga scritto e sancito che: SIAMO SOLTANTO VESTITI DA POMPIERI MA NON SIAMO UGUALI!

OPPURE FACCIAMO UNA COSA ANCORA PIÙ SEMPLICE, TANTO DA SEMBRARE SCONTATA: RITORNIAMO AD ESSERE UN VERO CORPO NAZIONALE! UNITO, SIA NELLA FORMA CHE NELLA SOSTANZA. CHIEDIAMO ALLE ISTITUZIONI DI RICONOSCERE E RISPETTARE IL NOSTRO RUOLO DI SOCCORRITORI. NON SOLO PER NOI, MA ANCHE PER I CITTADINI CHE CONTANO SU UN CORPO NAZIONALE DEI VIGILI DEL FUOCO CAPACE DI INTERVENIRE CON PROFESSIONALITÀ, INDIPENDENZA E SPIRITO DI SERVIZIO.

 

Il Coordinamento Nazionale USB Vigili del Fuoco