Esercitazione del 24 novembre al Porto di Marina di Ravenna
Una scelta mediatica del Ministro Pisanu
Riguardo alla esercitazione che si terrà nei prossimi giorni al Porto di Ravenna anche se da come appare da alcuni articoli dei quotidiani locali si è volutamente cercato di non enfatizzarla troppo, per la RdB-Cub è risultato invece evidente che si tratta di una iniziativa che ha come target un attacco di natura terroristica. Tutto in linea con la presentazione che il Ministro Pisanu fece all’indomani degli efferati attacchi di Londra quando su tutte le reti televisive annunciò un “piano nazionale” di esercitazioni antiterroristiche per dimostrare l’efficienza della macchina dei soccorsi.
Va sottolineato che ovunque, dove sono state messe in scena queste iniziative, si sono suscitate ampie proteste da parte di cittadini, di associazioni e movimenti che hanno contestato una vera e propria “militarizzazione” del territorio.
L’Italia, come ai tempi del Kosovo e del Governo D’Alema, è un paese in guerra, e le nostre truppe sono impegnate in Iraq, anche se questa vicenda pare creare diversi grattacapi ad entrambi gli schieramenti impegnati nella campagna elettorale.
L’art. 11 della bistrattata Costituzione ripudia la guerra e noi chiediamo il ritiro immediato del contingente italiano.
Tornando alle esercitazioni, peraltro, per quanto concerne almeno i Vigili del Fuoco, queste hanno messo in luce la grave carenze strutturale dovuta alla endemica carenza di organico che neanche in questa legislatura è stata risolta. Per potere dare una immagine di efficienza, infatti, ovunque si sono dovuti impiegare lavoratori liberi dal servizio, facendo inoltre convergere personale proveniente da comandi limitrofi.
Un vero test dovrebbe invece essere la verifica della risposta dell’organizzazione dei soccorsi in condizioni “normali”, quelle quotidiane cioè, dove il contingente presente è sempre quello minimo consentito per i servizi pubblici essenziali e spesso neanche.
Soldi per le spese militari se ne trovano sempre. Soldi per i Vigili del Fuoco, colonna portante del Servizio di Protezione Civile che svolgono un ervizio sociale non ce ne sono mai.