Emergenza Sicilia: testimonianza dei colleghi intervenuti

Cronaca dell'esperienza milanese - comunicato del coordinamento provinciale RdB

 

 

 

Milano -

Che le colonne mobili inviate in Sicilia, siano servite per dare un’immagine di efficienza del nuovo Dipartimento S.P.&D.C, cercando al contempo di arginare la sovraesposizione della Protezione Civile, non è solo una constatazione della RdB, ma un pensiero dello stesso V.C.D. D’Errico, giunto in visita al campo base. Possiamo affermare che l’operazione non ha sortito l’effetto sperato dato che la missione, iniziata il 29 Ottobre, è stata oscurata dalla contemporanea e più seria tragedia accaduta in Molise.

Descriveremo quindi alcune vicissitudini passate durante la lunga trasferta, in cui abbiamo registrato responsabilità dell’amministrazione a tutti i livelli.

Gli Ispettori Regionali (che dovrebbero coordinare le Colonne Mobili Regionali),hanno ricevuto la dichiarazione di CODICE ROSSO e quindi, l’invio a Catania delle colonne mobili dalle regioni Lombardia ed Emilia Romagna, oltre alla vicina Calabria.

Probabilmente nessuno avrà comunicato al Grande Capo che percorrere 1500 km con un COMBI 4X4 (che consuma 1.5 kg di olio ogni 200 km e viaggia a meno di 80 kmh), stare a “cassetta” su un DEFENDER (dove appoggi a malapena metà del fondoschiena) o viaggiare su un PC90 (mezzo non certo adatto ai lunghi trasferimenti) o, ancora, disporre di un POLILOGISTICO con 9 posti letto (ma con 14 unità complessive, di cui una femminile) e che tutta la C.M. può viaggiare ad una media di 70/80 kmh, non sono state certo buone premesse per risultati dignitosi. La logica avrebbe consigliato di trasportare i mezzi in nave, come stato fatto per il rientro!!!!.

 

E che dire del problema dei buoni carburante per i distributori Q8, di cui su tutto il percorso ne abbiamo contati solo 5 contro, ad esempio, 18 dell’AGIP utilizzati da quasi tutti i comandi ?

E quando ci si è appoggiati ad altri Comandi, che già soffrono di ristrettezze economiche o non hanno potuto accordarci il rifornimento, o ci è stata chiesta la garanzia della restituzione o il CODICE FISCALE del Comando di appartenenza, per l’addebito del gasolio.

 

Problemi anche per la logistica, visto che al campo non c’erano< brande sufficienti per tutti, alcuni colleghi di altre sezioni hanno dormito per tutto il periodo in terra in compagnia dei topi che circolavano tranquillamente negli stand dove eravamo accampati.

Partendo dal fatto che al Comando di Milano, le uniche due colleghe operative, non possono andare di rinforzo ai distaccamenti per le carenze logistiche delle sedi, quella inviata in missione ha dovuto assoggettarsi a dormire sulla branda dell’ATT 190/48, usando servizi igienici improvvisati o promiscui. Quindi, a parte le iniziative di propaganda (vedi servizio e foto su SPECCHIO di Agosto 2002), permangono i mille impedimenti per le donne, sia per la loro assunzione ma anche in seguito, una volta ottenuto il passaggio a ruolo permanente. Che sia servizio ordinario o calamità, per la nostra amministrazione le “PARI OPPORTUNITA’” e la “DIGNITA’ DI LAVORATRICI” rimangono concetti astrusi.

Che dire poi del vitto, visto che per rendere operativa la cucina da campo ci sono voluti 3 giorni mentre nel frattempo arrivava cibo (non certo per colpa dei colleghi ) preconfezionato di pessima qualità?

 

Riguardo alle attività operative, è stato parere quasi unanime che sarebbe stato sufficiente l’invio della C.M sicilia e al massimo mobilitarne 2 da regioni limitrofe.

Insomma la solita confusione; </b<che non poteva certo mancare visto che nella trasmissione in diretta<strong> “PORTA A PORTA” del 31 Ottobre, abbiamo visto che il coordinamento dei soccorsi a S. Giuliano era seguito dal nostro CapoDipartimento Prefetto Morcone, mentre in studio a rapportarsi con i mass-media c’erano il Vice Capo Dipartimento. D’Errico e un Comandante Provinciale, cioè dei tecnici !?!...