Emergenza alluvione di Messina - Dichiarazione dello stato di agitazione del personale

documento unitario

Palermo -

 

Al Ministro dell’Interno

On. Roberto MARONI - ROMA -

 

Al Sottosegretario di Stato agli Interni

Sen. Nitto Francesco PALMA - ROMA -

 

Al Capo Dipartimento dei Vigili del fuoco

Pref. Francesco Paolo TRONCA - ROMA -

 

Al Vice Capo dipartimento Vicario

Capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco

Ing. Antonio GAMBARDELLA - ROMA -

 

Al Direttore Centrale per le Risorse Umane

Pref. Carla CINCARILLI - ROMA -

 

Al Direttore Centrale per l’Emergenza

ed il Soccorso Tecnico Urgente

Ing. Sergio BASTI - ROMA -

 

Al Direttore Regionale VVF Sicilia

Ing. Luigi ABATE - PALERMO -

 

Al Direttore regionale Vicario VV.F. Sicilia

Ing. Giovanni FRICANO - PALERMO -

 

Al Vice Direttore regionale VV.F. Sicilia

Ing. Andrea PIZZUTO - PALERMO -

 

Al Dirigente dell’Ufficio Ispettivo

per l’Italia Meridionale e la Sicilia

Ing. Filippo TROVATO - PALERMO -

 

Alla Responsabile dell’Ufficio Relazioni Sindacali

D.ssa Iolanda ROLLI - ROMA -

 

Alla Commissione di Garanzia per l’attuazione

degli scioperi ai sensi della legge 146/90

e successive modifiche ed integrazioni - ROMA -

 

Alle OO.SS. Nazionali e Provinciali VV.F. Sicilia

 

 

AI Comandanti Provinciale VV.F. Sicilia - LORO SEDI -

 

A Tutto il Personale VV.F. SICILIA - LORO SEDI -

 

E, p.c Al Presidente della Regione Siciliana

On. Raffaele LOMBARDO - PALERMO -

 

Al Prefetto di Messina

Dott. Francesco ALECCI - SEDE -

 

Al Sindaco di Messina

On. Giuseppe BUZZANCA - SEDE -

 

Oggetto: Emergenza alluvione di Messina - Dichiarazione dello stato di agitazione del personale Vigilfuoco della Regione Sicilia

Lo scorso 1° ottobre 2009 la provincia di Messina è stata colpita da una violenta e tragica alluvione che ha causato morte e distruzione in una vasta area, interessando numerosi comuni della fascia costiera ionica.

Per fronteggiare tale evento, sono intervenute numerose squadre dei vigili del fuoco provenienti da tutti i comandi di regione ed hanno contribuito ancora una volta a salvare numerosissime vite umane, beni e cose oltre limitare i danni che ammontano a svariate migliaia di milioni di euro.

Lo straordinario e quanto mai tragico evento, è stato affrontato in maniera atipica, rispetto ad altre emergenze, per via della conformazione orografica della zona, mettendo in campo un dispiegamento di uomini e mezzi veramente imponente. Infatti, oltre alle squadre di tutta la regione, si è reso necessario l’intervento della colonna mobile nazionale.

Attraverso continui confronti con la direzione regionale è stata monitorata costantemente l’evoluzione delle operazioni, l’intervento delle squadre e determinata una rimodulazione del dispositivo di soccorso in funzione dei risultati conseguiti.

Con Ordinanza di Protezione Civile n. 3810 del 10 ottobre furono emanate le prime disposizioni per fronteggiare l’evento. Con successiva Ordinanza n. 3825 del 27 novembre sono state emesse disposizioni concernenti il monte ore di straordinario procapite fino a 200 ore dal 1° al 31 ottobre e fino a 150 ore procapite dal 1 novembre fino al 31 dicembre 2009 ciò al fine di assicurare le prestazioni lavorative rese dal personale.

Fin dai primi incontri con la Direzione regionale Sicilia (16 ottobre e 26 ottobre 2009) sono state avanzate delle richieste finalizzate al miglioramento del servizio reso attraverso l’attribuzione di risorse umane straordinarie temporanee oltre che definire le fasi operative.

Con note regionali unitarie del 12 ottobre, 9 dicembre 2009 e 6 gennaio 2010 sono state ribadite le summenzionate richieste. Nello specifico la nota del 6 gennaio, chiedeva con forza di conoscere ufficialmente e con un atto coevo le fasi operative e il monte ore straordinario pro capite che il personale intervenuto a partire dal 1^ gennaio 2010 poteva effettuare.

Tali vulnus hanno messo in serie difficoltà la Direzione regionale Sicilia e i comandi provinciali che sono intervenuti nella prima fase.

Inoltre, a quasi 6 mesi dall’evento nessun anticipo economico è stato corrisposto al personale intervenuto così come avvenuto dopo circa tre mesi al personale intervenuto in Abruzzo.

Con stupore ieri nell’occasione di una procedura di conciliazione abbiamo ricevuto la Circolare Prot. EM/1586/5002/22 appena inviata dalla Direzione Centrale per l’Emergenza e a firma del Capo del Corpo, attraverso la quale sono state comunicate le articolazioni delle fasi operative legate all’emergenza Messina.

Stante l’intempestività del provvedimento emanato dopo mesi dalla richiesta in ottemperanza alle disposizioni nazionali che normano la materia;

Stante l’assenza di un dispositivo che regolamenta le attività operative a partire dal 1^ gennaio 2010;

Considerato che sia per la mancanza di attrezzature, sia per effetto delle difficoltà dovute all’orografia del territorio non è stato possibile approntare una logistica funzionalmente capace di ospitare il personale VV.F. per periodi superiori alle 24 ore;

Considerato che per effetto di quanto sopra il personale si è dovuto avvicendare in zona operazioni ogni 24 ore;

Tenuto conto che fino al 24 Dicembre 2009 in zona erano disposti dei presidi operativi che hanno consentito di effettuare interventi anche nelle ore notturne;

Le scriventi segreterie regionali ritenendo fortemente ingiustificati i tempi indicati dall’ Amministrazione per la distinzione delle fasi, chiedono l’immediata rettifica dalla data di chiusura della prima fase;

Indicano come tale quella del 24 dicembre 2009 giorno in cui, di fatto, è avvenuta una riduzione del dispositivo di soccorso mediante il rientro presso i rispettivi comandi del personale che ha consentito la costituzione dei presidi.

In ragione di quanto esposto, in attesa di vedere modificata la nota prot. n° EM/1586/5002/22 del 25 marzo 2010 ed in attesa dell’ emanazione di una nuova Ordinanza di Protezione Civile che potrà definire oltre che assicurare le prestazioni lavorative rese dal personale vigil fuoco che dal 1° gennaio 2010 e fino alla conclusione dell’emergenza, proclamano lo stato di agitazione dei Vigili del Fuoco della Regione Sicilia.

La presente va intesa anche come invito all’attivazione della procedura di conciliazione preventiva prevista dalla Legge 146/90 e successive modifiche, in mancanza della quale saranno attuate tutte le forme di lotta sindacale previste.