ECCO... I PRIVATI IN SOCCORSO: "DIPARTIMENTO CONVOCATO DA USB"
AGITAZIONE NAZIONALE
“Quando la politica non c’è è la burocrazia che guida una democrazia, ma una democrazia che si affida alla burocrazia non può definirsi tale” (omissis Luigi Enaudi). Come possiamo non citare Enaudi parlando di “arroganza dei Prefetti”? Ed un chiaro esempio di “arroganza” la notiamo nel leggere una nota con cui il capo dipartimento dei Vigili del Fuoco avvisava il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che i VVF non sarebbero stati in grado di confermare la convenzione per l’elisoccorso tra Stato e Liguria che prevede l’integrazione tra i servizi di emergenza una volta gestiti separatamente da Vigili del Fuoco e Asl liguri.
Da sempre noi vigili del fuoco siamo abituati ad agire fino alla risoluzione dei problemi ma constatiamo con rammarico che il prefetto Bruno Frattasi ha deciso che questo servizio che funziona ed è economico va abbandonato, senza cercare una soluzione ne tecnica ne politica. Da 25 anni questa convenzione è un esempio che andrebbe replicato in tutta Italia; ma a quanto pare il Governo intende far pagare di più i contribuenti e intende privatizzare il soccorso pubblico. Chissà se non vi siano delle infiltrazioni lobbistiche dietro una lettera del genere.
Un dato fra tutti: “gli elicotteri dei vigili del fuoco di notte, ancora, non volano!
Una cosa è sicura, quando il capo dipartimento sostiene che è una priorità l'antincendio boschivo dovrebbe ricordarsi che l’attività di spegnimento che veniva eseguita con gli elicotteri del Corpo Forestale dello Stato, dallo scorso anno è stata demandata dalle Regioni a soggetti privati con costi lievitati fino a venti volte. Come accaduto in Sicilia, dove l’importo della convenzione con il CFS per il 2016 era meno di 2,5 milioni mentre il costo della campagna 2018 supera i 50 milioni. La manutenzione degli aeromobili, che in parte il CFS faceva in proprio con mantenimento di competenze e certificazioni aeronautiche del suo personale interno, oggi viene svolta da aziende private a prezzi di mercato. La Forestale aveva un contratto per la manutenzione triennale di nove elicotteri tipo NH500 per 600.000 euro annui, quindi con un totale per 3 anni di 1,8 milioni per elicottero, mentre i Carabinieri hanno sottoscritto un contratto triennale per 8 elicotteri dello stesso tipo per un totale di 4.050.000. L’Arma dei Carabinieri per altri quattro elicotteri ha stipulato un contratto triennale di 2.235.000 euro che diviso il numero di aeromobili fa 558.750 a elicottero. Il CFS per 18 macchine volanti aveva un contratto triennale comprensivo dell’assistenza di un tecnico specializzato sempre presente presso la base operativa di 6.850.000 euro, ovvero per 380.550 a macchina, ovvero i Carabinieri hanno speso circa il 50% in più. Sfortuna ha voluto che alcune regole dell’aviazione europea cambiassero proprio nel 2018, con la necessità di sostituire per esempio le radio di bordo sugli elicotteri, per una spesa di 15.000-30.000 euro a dotazione. Lo si sapeva dal 1999 ma l’Italia è tra le nazioni che avevano chiesto una proroga all’agenzia per la sicurezza aerea (Easa), che per mandato del Parlamento e della Commissione europea ha competenza anche sulle flotte parastatali. Ebbene, per poter operare con i grandi elicotteri antincendio S64F il Corpo Forestale aveva conseguito la necessaria certificazione proprio presso Easa, certificazione che consentiva, su richiesta, anche di intervenire in qualsiasi nazione dell’Unione. Un documento costato organizzazione, tempo, sacrifici e alta qualificazione del personale ma che aveva consentito al CFS di gestire in proprio due esemplari di S64F con 5 milioni di euro di contratto. Ma come tutte le certificazioni di qualità ed organizzazione anche quella di operatore degli S64F scade e infatti è decaduta nel momento in cui i due maxi elicotteri sono passati a un differente esercente, ossia ai Vigili del Fuoco, che però non avendo la medesima qualifica Easa, dovrà delegarla all’unica azienda che oggi può farlo, la società Ericksson Europe, con costi che seguendo una logica di mercato saliranno a 10-15 milioni. Tra le spese affrontate per la soppressione del CFS anche il rifacimento della scritta presente sull’hangar all’aeroporto romano dell’Urbe, dove scrivere "Elicotteri carabinieri e installare l’illuminazione che la inquadra di notte sono stati spesi 12.000 euro. La scritta è ben visibile la notte, ma ha una funzione estetica o al massimo di fare luce per facilitare I controlli di sicurezza, poiché di notte l’aeroporto dell’Urbe è chiuso al traffico aereo.