"E poi dicono che non siamo esposti all'amianto"
Cronaca di uno dei tanti interventi in presenza di amianto
Cari colleghi,
il 20 novembre scorso siamo stati chiamati ad intervenire su un incendio capannone che vedeva coinvolte materie plastiche e non solo; il pericolo più elevato era rappresentato dalla copertura in “ETERNIT” che, sottoposta al calore, si sbriciolava e tramite i fumi caldi della combustione liberava in atmosfera fibre di amianto altamente cancerogene.
Il Vice Comandante e il funzionario di servizio dopo aver accertato che tutti gli operatori si proteggessero le vie respiratorie, hanno attivato il magazzino affinché ci venissero sostituiti tutti gli indumenti indossati sull’intervento e fossero inviati al lavaggio come materiale contaminato.
Allora le domande sorgono spontanee:
* Perché non mi riconoscono il lavoro usurante se poi per un intervento quasi di routine vengo esposto per lungo tempo e nelle condizioni peggiori a fibre di amianto?
* E se non ci avessero sostituito gli indumenti, perché avremmo dovuto portarci le mortali spore a spasso in mensa o, peggio, a casa, con il rischio di contaminare altre persone?
* E perché si continua a parlare di comparto sicurezza e non si parla mai, ad esempio, di sicurezza nel comparto o categoria che dir si voglia?
Come sempre mi sa che anche su questo argomento la R.d.B. aveva ed ha ragione, ma purtroppo chi a Roma ha la maggioranza per decidere del nostro futuro non sa neanche come si sale sull’A.P.S. e quindi continua a fare scelte non mirate a migliorare le condizioni di lavoro del personale operativo, ma mirate a mantenere ed aumentare quello dei nostri dirigenti.
Continuando a delegare chi di pompieri ne parla solo per benefici propri, le cose non possono che rimanere così o, poveri noi, peggiorare