DUE PESI, DUE MISURE
Nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco la giustizia non è mai davvero uguale per tutti. Quando un Lavoratore, magari per un errore, magari per una vicenda personale, magari per un’accusa infondata si trova coinvolto in un fatto giudiziario, scatta immediatamente la mannaia del Consiglio di Disciplina. Un meccanismo inflessibile, spesso crudele, che non si arresta nemmeno quando le Procure archiviano o assolvono
La macchia resta, e la Direzione Centrale per le Risorse Umane non perde occasione per infierire, comminando sanzioni gravi che possono arrivare persino alla pena estrema del licenziamento.
Il tutto in nome di una presunta "tutela dell’immagine del Corpo".
Ma di quale immagine stiamo parlando?
Perché questa zelante attenzione, questo rigore inflessibile, svanisce come neve al sole quando a finire sotto accusa sono i Dirigenti, gli intoccabili del sistema?
Prendiamo l’ultimo, gravissimo episodio: il Comandante dei Vigili del Fuoco di Vicenza, salito agli onori della cronaca per un’aggressione sessuale ai danni di una Lavoratrice, con aggravanti che compromettono la sua posizione.
Per il bravo Ingegnere nessun Consiglio di Disciplina. Nessuna sospensione cautelare. Nessuna presa di distanza pubblica. Il silenzio! L’insabbiamento! Oppure “promuovere per rimuovere”. Una vergogna inaccettabile. E non si tratta di un caso isolato. Su alcuni Dirigenti pesano condanne e denunce che spaziano dal mobbing al falso, dal peculato alla corruzione, dallo sfruttamento della prostituzione fino all’aggressione fisica. Eppure continuano indisturbati ad occupare poltrone, a gestire il personale, ad intimidire i Lavoratori, a godere della protezione di un sistema che li considera superiori, intoccabili e, diciamolo chiaramente, conniventi con il potere politico che li nomina.
Questi signori, che nulla hanno a che fare con la professionalità pompieristica, ma molto con le logiche di potere, continuano ad esercitare la loro autorità anche quando avrebbero dovuto essere cacciati con sonore pedate nel sedere.
In un Corpo dove si stritolano i Lavoratori per banalità e minime infrazioni al regolamento, i solerti burocrati continuano indisturbati la loro opera nei Comandi Provinciali e nei corridoi del Viminale.
La USB Vigili del Fuoco pretende chiarezza, giustizia e parità di trattamento.
Non è più accettabile che ci siano due pesi e due misure.
SE SI VUOLE TUTELARE L’IMMAGINE DEL CORPO NAZIONALE, SI COMINCI COL PULIRE I PIANI ALTI, QUELLI DOVE LO SPORCO NON SI VEDE, MA PUZZA ECCOME!
il Coordinamento Nazionale USB VVF