DOPO L’ENNESIMA TRAGEDIA DI MATERA RIMANE LA SPERANZA

Nazionale -

 

Il filosofo Agostino d’Ippona scriveva che: la speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle.

In questo caso lo SDEGNO per denunciare le cose della vita che non ci piacciono ed il CORAGGIO per cambiarle vanno per forza usati assieme. Non possiamo solo essere maestri di critica e di indignazione. Questo perché rischieremmo di prendercela solo con gli altri senza far nulla. Dobbiamo invece iniziare da noi stessi. Cominciare nel nostro piccolo e allargare gli orizzonti con chi ci circonda. È proprio in questo momento che non dobbiamo essere solo sdegnati ma essere coraggiosi. Questo coraggio lo dobbiamo a Giuseppe e Nicola che ieri hanno perso le loro vite, ma soprattutto per coloro che restano.

Come USB abbiamo denunciato senza sosta tutto quello che non funziona in un Corpo Nazionale che è schiavo solo della speranza! Speranza che tutto vada bene e che nessuno si faccia male. In questo momento di sdegno dobbiamo invece avere il coraggio di denunciare le pessime condizioni di lavoro dei Vigili del Fuoco.

Sdegno per le malattie professionali che si manifestano dopo la meritata pensione e per coloro che s’infortunano in servizio. Proprio così! Nel nostro lavoro, quando ci dice bene c’infortuniamo, purtroppo per una piccola distrazione o per semplice sfortuna paghiamo con la nostra vita ogni minimo errore. Sdegno per i colleghi che sono obbligati a fare ore di straordinario perché a fine mese la rata del mutuo incombe. Uno straordinario pagato una miseria: dieci euro l’ora! Poco sopra la soglia di quello che dovrebbe essere il salario minimo garantito. Dobbiamo sdegnarci per coloro che si sono specializzati e rendono operative tutte le funzioni del Corpo Nazionale. Abilitazioni che mantengono con fatica con il loro tempo libero. Sdegno per coloro che operano in turni con sempre meno personale. Coraggio per contrastare Comandanti che tolgono turni di ferie per garantire il dispositivo di soccorso. Sdegno e coraggio per coloro che rispondono alle chiamate di soccorso prendendo insulti dai cittadini perché le squadre di soccorso non arrivano. Sdegno perché le quadre che sono sempre in affanno senza avere il giusto recupero fisico. Sdegno per i colleghi che iniziano il turno di servizio sulle partenze e poi vengono chiamati e inviati, durante l’orario di servizio, in capo al mondo. Tutti schiavi della loro stessa qualificazione: TAS, SAPR, NBCR, USAR e SAF. Un paradosso che esiste solo nei Vigili del Fuoco. Nessuno di noi che acquisisce alte qualificazioni e specializzazioni viene indennizzato e remunerato come dovrebbe. Ma il vero paradosso sta che chi va a sostituirlo guadagna più di lui perché è in orario straordinario. Sdegno per coloro che si dedicano alla formazione per consegnare un bagaglio di esperienza e di conoscenze a nuovi Vigili del Fuoco che si vede vessato e trattato come un reietto. Invece dovrebbe essere valorizzato e portato in palmo di mano. Sdegno per un Corpo Nazionale che oramai è diventato lo spettro di quello che era una volta. Solo chi è allineato al dirigente di turno trova soddisfazione; chi invece si sdegna e trova il coraggio di affermare che la direzione intrapresa è sbagliata viene messo da parte. Messo a tacere con la macchina del fango e con miseri stratagemmi.

 

NON PERDETE LA SPERANZA. SDEGNATEVI E PRENDETE IL CORAGGIO A PIENE MANI

 

il Coordinamento Nazionale USB VVF