Dopo l'emergenza dei boschi in cenere
Dal "Gazzettino di Pordenone" di venerdì 26 settembre
Spettabile redazione de Il Gazzettino di Pordenone, finita l'emergenza degli incendi di bosco, o quasi, facciamo i conti con l'emergenza alluvioni, da tempo la Rappresentanza di base del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco afferma che tali emergenze dovrebbero ormai considerarsi ordinarietà e non straordinarietà e per questo affrontate e valutate per tempo dando i giusti strumenti, legislativi e operativi, a chi se ne occupa. Sebbene gli incendi boschivi non siano più competenza dei Vigili del fuoco definitivamente con la legge 112 del 1998 ma bensì di competenza delle Regioni che si avvalgono Corpo forestale dello Stato, i Vigili del fuoco operano quotidianamente su tutti gli incendi di bosco non avendo tra l'altro, ne uomini ne mezzi adeguati. La sovrapposizione di numeri telefonici, tra l'altro simili il 1515 e il 115, confondono i Cittadini che hanno da sempre visto nell'istituzione del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, i «naturali» soccorritori. Inoltre nella maggioranza dei casi (provare per credere) il Corpo forestale non è in grado d'intervenire per carenza d'organico, non coprono le 24 ore di servizio e al telefono non risponde nessuno. La scelta del Legislatore è stata quella di emarginare i Vigili del fuoco da questa materia attribuendo ad altri soggetti il coordinamento e la ripartizione di copiose risorse che vanno ad alimentare un circolo vizioso lontano dal dare risposte adeguate al problema della prevenzione ed estinzione degli incendi boschivi, in questo modo si evidenzia in modo eloquente quanto ci fu di più sbagliato e politico nel non voler affrontare il tema del soccorso in modo serio e responsabile e non dando a chi già investe quotidianamente questa figura il giusto peso nel coordinamento dei soccorsi (vedi legge 225/92). Quanto suddetto per dire che parte delle responsabilità sugli incendi boschivi derivano da una scarsa attenzione a livello nazionale da parte di chi governa, crediamo, infatti, che per limitare gli incendi di bosco si debbano eliminare tutte quelle possibilità di guadagno o incentivi, economici, psicologi ed emotivi che portano a stimolare alcuni soggetti che ricercano soddisfazioni o riconoscimenti personali, e verificando la corretta applicazione di leggi già esistenti (vedi la 353/2000) che demandano ai Comuni responsabilità urbanistiche del territorio interessato da incendi. Per questo crediamo che si debbano, creare opportunità per fare prevenzione, evitando quel circolo vizioso che dove più si comprano automezzi, elicotteri, aerei e si organizzano squadre...
Massimiliano Gregori RdB-Cub settore vigili del fuoco