DITTA INADEMPIENTE? TAGLIO ALLA MENSA
SOLO IN 5 SEDI DELLA REGIONE
UN SICURO GUADAGNO PER RISTOSERVICE E AMMINISTRAZIONE SULLE SPALLE DEI LAVORATORI
La mensa di servizio rappresenta per i Vigili del Fuoco non un semplice beneficio accessorio, ma un diritto acquisito, frutto di anni di battaglie sindacali e riconoscimenti normativi. Essa è parte integrante delle condizioni di lavoro del personale operativo e amministrativo chiamato quotidianamente a garantire la sicurezza dei cittadini con turni gravosi, spesso in orari disagiati e in condizioni fisiche e psicologiche particolarmente impegnative.
Garantire la mensa significa tutelare la salute, la dignità e l’efficienza del Corpo, assicurando ai lavoratori un pasto adeguato durante l’orario di servizio, in linea con le esigenze operative e con le prerogative previste dal contratto. Ogni tentativo di ridimensionarne il valore o metterne in discussione la fruizione costituisce una lesione diretta ai diritti dei Vigili del Fuoco e un arretramento inammissibile delle tutele conquistate.
In questo quadro, riteniamo inaccettabile che nelle sedi distaccate del Comando di Alessandria venga reintrodotto, a partire da settembre, il buono pasto in sostituzione della mensa, per compensare il totale fallimento (a questo punto ci sorge il dubbio che sia orchestrato ad hoc) di questa ditta appaltatrice. Tale misura rappresenta un arretramento rispetto al diritto consolidato, non garantisce un pasto caldo e completo durante il servizio e finisce per creare disparità di trattamento tra il personale del medesimo Comando.
La responsabile della mensa, che ha partecipato alla riunione, ha assicurato che è stato effettuato un ordine per sostituire o integrare le attrezzature di cucina non funzionanti o mancanti, USB ha evidenziato che sono passati ben 9 mesi dalla firma del contratto che tra le migliorie prevede ciò. Tuttavia, riteniamo difficile che ciò avvenga concretamente, poiché con l’introduzione dei buoni pasto da settembre la mensa resterà attiva solo presso la sede centrale. Inoltre, l’amministrazione ha ribadito che l’introduzione dei buoni pasto verrà gestita in conformità alla circolare 3/2017 verrà garantito esclusivamente lo stretto necessario: scaldavivande e frigoriferi per il consumo di cibo da acquistare e confezionare a casa il giorno precedente il turno di servizio. Il Dirigente, da parte sua, è stato chiaro circa le modalità di utilizzo e fruizione dei buoni pasto.
Non possiamo infine dimenticare i tempi amministrativi necessari per arrivare a regime con la piena somministrazione degli stessi, tempi che rischiano di lasciare ulteriormente scoperti i lavoratori, anche su questo punto la dirigenza ha ribadito che i buoni pasto saranno erogati a consuntivo.
USB ritiene che l’unica scelta corretta sia obbligare la ditta di ristorazione a rispettare gli standard qualitativi previsti nel contratto e nel progetto di gestione, in attesa che l’amministrazione centrale si renda conto che l’unica scelta intelligente è la reinternalizzazione del servizio mensa, in quanto l’esternalizzazione si è rivelata un fallimento sotto ogni aspetto: qualitativo, organizzativo e gestionale. Essa non ha prodotto miglioramenti, ma soltanto disservizi, penalizzando i lavoratori e minando la funzionalità del servizio stesso.
USB sarà vigile e pronta a intraprendere tutte le iniziative necessarie per difendere il diritto alla mensa, contro ogni arretramento e in difesa della dignità e della salute dei Vigili del Fuoco.
Il Coordinamento Provinciale
USB VVF ALESSANDRIA