Direzione Lazio, lavoratori video-sorvegliati speciali.
Lavoratori,
presso la Direzione Regionale Lazio sono state installate delle telecamere lungo il perimetro dell’edificio, come fosse un commissariato; una in particolare è puntata proprio sul cancello d’ingresso che il personale utilizza per accedere a tale posto di lavoro.
Questa O.S. già in sede di contrattazione ha manifestato la propria contrarietà all’installazione di queste apparecchiature per varie motivazioni, ovvero: ai sensi dello statuto dei lavoratori l’attività lavorativa non può essere sorvegliata con mezzi audiovisivi e sia l’ingresso sia l’uscita sono, ovviamente, un’attività lavorativa. Le ragioni di sicurezza addotte dall’amministrazione non trovano ragion d’essere poiché quel posto di lavoro non può essere considerato per sua natura, un obiettivo sensibile o particolarmente oggetto di diverse attenzioni, come potrebbe essere una caserma militare o un commissariato, proprio per il ruolo sociale che fino ad oggi svolgono i Vigili del Fuoco. La normale verifica di chi voglia accedere a tale sede, vista anche la nuova postazione di reception di cui la Direzione ultimamente si è dotata, potrebbe essere svolta, come negli edifici della civiltà, da un normale videocitofono, senza bisogno di videoregistrazione; inoltre il personale in servizio presso il Centro Operativo Regionale, dove sono installati i relativi monitor, è relegato a compiti di sorveglianza che attengono più agli operatori della security che a operatori della gestione delle comunicazioni dell’emergenza; per l’ennesima volta emerge questo subdolo processo di militarizzazione.
E’ evidente la voluta pressione psicologica che si vuole esercitare sui lavoratori, in perfetta sintonia con la ristrutturazione pubblica brunettiana, facendo loro vivere una condizione di suabalternità e di controllo permanente ed inevitabile; ma i lavoratori non sono privi di dignità e questa O.S. ben presto attuerà, come riportato nel verbale di contrattazione, opportune iniziative di lotta.