DICHIARAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE USB VVF TREVISO
Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco
del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Prefetto Laura LEGA
Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
Ing. Guido PARISI
All' Ufficio Garanzia Diritti Sindacali
Dott. Bruno STRATI
Al Signor Prefetto di Treviso
Dott. Angelo SIDOTI
Direzione Interregionale VVF Veneto e T.A.A.
Ing. Loris MUNARO
e, p.c. Comando Provinciale VVF Treviso
Ing. Alberto MAIOLO
OGGETTO: DICHIARAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE USB VVF TREVISO
La scrivente Organizzazione Sindacale Regionale USB VVF, con la presente nota, proclama lo stato di agitazione provinciale e preannuncia l’intenzione di indire lo sciopero provinciale e ulteriori forme di protesta. Si chiede la formale attivazione, nei termini di Legge della preventiva procedura di raffreddamento e conciliazione della controversia di cui alla Leggi 146/90, 83/2000 e successive modificazioni e integrazioni.
La contingente situazione degli organici nel Comando di Treviso e in tutta la Regione Veneto ha raggiunto livelli non più consoni a garantire un soccorso tecnico efficiente ed efficace.
Nel corso degli anni la Scrivente Organizzazione Sindacale ha più volte segnalato la gravità dello stato e delle prospettive alquanto rosee che si sarebbero prospettate.
Alla luce di ciò l’Amministrazione, per tamponare a queste circostanze, ha stanziato ore di straordinario che, di fatto, non hanno risolto il problema e hanno portato ad una sovraesposizione del personale a stress e sovraccarichi di lavoro non più tollerabili oltre a turni di riposo non rispettati.
Il giorno 9 u.s. il Comando di Treviso ha convocato una riunione sindacale alla quale la Scrivente non è stata invitata sebbene rappresentativa e titolata ad esporre la propria visione.
Grazie ai colleghi di Treviso siamo venuti in possesso del verbale della predetta riunione e della Disposizione di Servizio dello stesso giorno e nelle quali possiamo evincere come il dirigente di Treviso non accolga le richieste dei Sindacati e proceda a passo spedito verso una rivoluzione degli organici movimentando il personale d’ufficio allo stesso modo di muovere le pedine di uno scacchiere ottenendo l’effetto di un malessere generale oltre ad un danno economico non trascurabile.
In pratica la riunione, era dovuta dal dirigente, che aveva però già la disposizione di servizio emanata. Una prassi ormai consolidata da alcuni dirigenti che convocano le OO.SS. a giochi fatti.
In pratica sono stati movimentati 11 lavoratori da una sede all’altra e altri per riequilibri della stessa sede senza proporre una regolare ricognizione e fare fare delle valutazioni sul rientro in servizio operativo di alcuni colleghi.
Contattato telefonicamente il dirigente ha riferito che trattasi di mobilità “temporanea” senza però darne un termine e senza specificare che i colleghi, nell’eventualità, avrebbero diritto al trattamento di missione e l’auto di servizio essendo tali sedi provvisorie.
Cambiare sede a dei capisquadra verso le sedi distaccate, quando è già presente un qualificato, non è esigenza prioritaria in quanto si potrebbe ovviare attraverso sostituzioni di volta in volta. Aggiungiamo che il secondo CS, il più delle volte, svolgerebbe il ruolo di operatore o autista, di fatto demansionandolo.
Notiamo inoltre che ci sono due CR ai quali è stata concessa la mobilità a domanda a differenza di tutti gli altri spostati senza essere minimamente interessati.
Nella disposizione di servizio viene raccomandato ai Capi turno di attenersi alle disposizioni sulle ferie che prevedono il 20% di assenze, dimenticando che tale percentuale è riferita al turno di servizio e non alla sede e che il personale, come da contratto di lavoro, ha programmato le ferie estive con congruo anticipo.
Con la presente in considerazione dell’assoluta irremovibilità del dirigente di Treviso a non sospendere la disposizione di servizio o trovare soluzione meno dannose economicamente per i lavoratori e in attesa di risposte da parte del Dipartimento, da lui interessato, si dichiara l’immediato stato di agitazione del personale del Comando.
Si invita il Dirigente ad astenersi nell’adottare iniziative che siano pregiudizievoli per le posizioni dei lavoratori interessati dal contenuto del conflitto summenzionato.
Si chiede che il tentativo di conciliazione venga espletato dinanzi al Prefetto di Treviso.
Per Il Coordinamento USB VVF Veneto
Enrico Marchetto