DICHIARAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE USB VVF TOSCANA
Al Ministro dell'Interno
Prefetto Matteo PIANTEDOSI
Al Sottosegretario di Stato all'Interno con delega ai Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
On Emanuele PRISCO
Al Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento
Prefetto Laura LEGA
Tramite:
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Alessandro TORTORELLA
Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Carlo DALL’OPPIO
Al responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
Viceprefetto Renata CASTRUCCI
p.c. Al Direttore Regionale Toscana
Ing . Marco FREZZA
Oggetto: dichiarazione dello stato d’agitazione di categoria - volontà di promuovere lo sciopero regionale della Toscana della categoria Vigili del Fuoco - richiesta del tavolo di conciliazione ai sensi della Legge 146/90 e/o legge 83/2000 e successive modifiche.
Gentili in indirizzo,
la scrivente Organizzazione Sindacale, in riferimento all’oggetto, con la proclamazione dell'immediato stato di agitazione del personale del CNVVF chiede l'attuazione della procedura di raffreddamento ai sensi della normativa in vigore.
Il motivo del conflitto in essere è dovuto a molteplici questioni mai risolte.
Nonostante numerose note interlocutorie e incontri in seguito al suo insediamento tese a cercare convergenze atte a migliorare le critiche condizioni organizzative gestionali della Direzione Toscana che si protraggono da anni, attese le risposte che annunciavano un cambiamento e risposte alle questioni da noi poste e su molte condivise, trascorsi molti mesi senza veder attuata nessuna variazione allo stato delle cose esistenti, riteniamo che sia giunto il momento di atti concreti.
Qui un breve e non esaustivo riepilogo degli argomenti di conflitto.
Sedi di servizio: da anni nessun dirigente regionale si è mai impegnato per sostenere i dirigenti provinciali in un opera di progettazione, di riqualificazione e/o ricerca di nuove sedi di servizio. Abbiamo sedi assolutamente non rispondenti alle basilari norme sui luoghi di lavoro, basti guardare la sede Centrale di Firenze assolutamente inadeguata da decenni all’interno di un contesto urbano, di recente oggetto di una imbiancatura esterna per festeggiare il centenario a spese dell'amministrazione in un immobile non di proprietà, gli uffici sia di Firenze ( oltre 450.000 €/anno) che di una Direzione Toscana (170.000 €/anno) con costi esorbitanti su cui si potrebbero fare servizi con note trasmissioni giornalistiche televisive sempre a caccia di sprechi dello Stato; la sede di Firenze ovest, sede della colonna mobile Toscana e Polo didattico della Direzione, con un aula approntata in una autorimessa non climatizzata né insonorizzata, tutta la sede non e' mai stata manutenuta e adesso lasciata alla gestione del solo personale operativo del Distaccamento, con fondazioni inadeguate e mai ristrutturata.
Le sedi di Castelfiorentino (ex Petrazzi), Figline e Incisa ubicate in fabbricati industriali degli anni 70 che non rispondono ai requisiti minimi della legge 81/2008. Continuiamo con la sede Centrale di Lucca (260.000 €/anno) più volte oggetto di segnalazioni per difformità alle norme sulla sicurezza e igienico sanitarie mai recepite, la sede di Aulla su cui non abbiamo risposte in merito alla copertura in amianto, non sappiamo se il lavoro di protezione sia scaduto o no e non sono stati effettuati campionamenti dell'aria all'interno della sede, Viareggio ancora nella sede vecchia, Pisa Aeroporto costretta ad un sub distaccamento fatiscente con evidenti problemi logistici per veder garantito lo standard minimo ICAO, la sede di Cascina (oltre 50.000 €/anno) da anni abbandonata per un acquisto che non si verifica mai e quindi senza nessuna opera di manutenzione, Portoferraio ecc. La sede di Arcidosso, di proprietà comunale, alla quale viene pagato un affitto di oltre 30.000 euro all'anno e che non ha nulla in regola sia dal punto di vista impiantistico e antisismico,ma soprattutto da anni non è più soggetto nemmeno alla manutenzione ordinaria da parte del comune proprietario.
Sarà nostra premura nel merito formulare un esposto alla Procura della Repubblica.
Gestione automezzi: come più volte contestato e su cui abbiamo ricevuto solo scarne e inutili risposte, abbiamo un settore dove le risorse e la gestione delle assegnazioni degli automezzi non avviene su una base di criteri oggettivi determinabili da numero sedi, numero automezzi e numero interventi, ma solo su criteri clientelari che vanno avanti da tempo e non più accettabili. Evidente anche il mancato coinvolgimento dei servizi autorimessa dei Comandi con apposite riunioni semestrali che venivano svolte nella precedente gestione nelle quali si analizzava e prendeva in considerazione anche evntuali rotazioni dei mezzi per avere un'equità' di anzianità dei medesimi sul territorio. Non è obbiettivamente e ragionevolmente possibile nel 2023 restare senza liquido schiumogeno in tutti i comandi della regione e mantenere liquido, il fluoroproteinico che contiene PFAS, non più conforme dal 2019. Non vogliamo guerre tra poveri ma un suo deciso intervento per ristabilire criteri oggettivi di equilibrio, anche ruotando gli incarichi e responsabilità del settore.
Formazione: ad oggi, dopo ripetute richieste, non abbiamo contezza del personale formato in regione, non c’è un database nel quale si possa rilevare i dati in modo tale da compensare le carenze e favorire la distribuzione territoriale delle specialità. Inoltre il settore formazione obbligatoria dove permangono carenze strutturali dovute al personale anziano che non l’ha ricevuta alle Scuole Centrali o ad altre situazioni contingenti che hanno determinato vuoti formativi mai colmati.
Di fatto sappiamo che la formazione è alla base della riduzione del rischio e che continuando allo stato attuale il personale che esce sulle partenze senza adeguata formazione di base è messo a rischio e non si ottempera al dispositivo minimo richiesto dal Dlgs 81/2008.
I corsi su cui ci sono carenze sono senza dubbio ATP; TPSS; USAR Light oltre a quello sull’uso di attrezzature, DPI e macchine, altri da verificare. In particolare i corsi di mantenimento aeroportuali normati da ICAO e di recente da IATA su cui nello specifico la sede di Firenze ha grosse lacune.
Come più volte chiesto è indispensabile impegnare le risorse disponibili per colmare queste evidenti lacune prima di intraprendere ulteriori corsi che determineranno ulteriore sperequazione tra personale con molte specialità e altro senza nemmeno quelli di base. In questi sprechi poi ci troviamo la sua risposta in cui al personale inviato a preselezione al corso TAS2 come descritto dalla nota circolare DCFORM 45245/22 non viene riconosciuto il tempo lavorato ai sensi del comma 1 dell’art.19 del DPR 7/5/2008. Questa situazione ad oggi non è più accettabile.
Colonna Mobile Regionale: il settore logistico è rimasto abbandonato a se stesso tanto che oggi nessuno è in grado di sapere quali strutture e servizi sono attivi, certificati e se hanno avuto la dovuta manutenzione e controllo. Questo perché da mesi, anni, si chiede una verifica pratica attraverso una o più giornate di prove sul campo base, così come venivano svolte nel passato dove la gestione e catena di comando funzionava. Ma oggi, come in altri settori, la gestione è affidata non per merito o capacità ma su altre logiche che non rispondono al pragmatismo del soccorso. Ultima in ordine cronologico la rinuncia e rinvio a data da destinarsi di alcune esercitazioni già previste (prot.23088 del 25/9/23). La stessa identica situazione è palese sul settore Movimento Terra dove non esistono le collaborazioni ma solo gli ordini, salvo poi non avere elenchi di rotazione e ritrovarsi in seconda o terza fase senza avere personale disposto ad andare sugli eventi calamitosi.
Relazioni sindacali: le sue scarne, evasive e non esaustive risposte alle nostre note che richiedono attenzione su temi ben specifici non agevolano la correttezza delle relazioni sindacali. Dal suo insediamento abbiamo inviato 12 note dettagliate di cui la prot.12 inerente la correttezza delle relazioni sindacali a cui non è nemmeno seguita risposta. Le altre consistono in due righe con scritto “ce ne stiamo occupando”.
In ragione di quanto esposto, e di altro che ci riserviamo di esporre nella sede opportuna, dichiariamo lo stato di agitazione regionale della Toscana e chiediamo l’immediata applicazione della normativa vigente.
Si ricorda l'impossibilità di commettere atti pregiudizievoli prima che sia esperito il tentativo di conciliazione ai sensi della normativa in parola.
Si ricorda che si rende necessario designare di concerto con la scrivente l’arbitro.
Cordiali saluti.
il Coordinamento USB VVF Toscana