DICHIARAZIONE DELLO STATO DI AGITAZIONE NAZIONALE USB VVF
Al Ministro dell'Interno
Prefetto Matteo PIANTEDOSI
Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento
Prefetto Laura LEGA
Tramite:
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Alessandro TORTORELLA
Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Guido PARISI
Al responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
Viceprefetto Bruno STRATI
Oggetto: DICHIARAZIONE DELLO STATO D’AGITAZIONE DI CATEGORIA - VOLONTÀ DI PROMUOVERE LO SCIOPERO NAZIONALE DELLA CATEGORIA VIGILI DEL FUOCO - RICHIESTA DEL TAVOLO DI CONCILIAZIONE AI SENSI DELLA LEGGE 146/90 E/O LEGGE 83/2000 E SUCCESSIVE MODIFICHE.
La scrivente Organizzazione Sindacale, in riferimento all'oggetto, con la proclamazione dell'immediato stato di agitazione del personale del CNVVF chiede l'attuazione della procedura di raffreddamento ai sensi della normativa in vigore - Visto che le politiche retributive devono necessariamente articolarsi attraverso la partecipazione attiva del Sindacato, un principio che non necessita di alcuna legittimazione su cui non devono esserci margini di discussione soprattutto dinanzi a qualsiasi tentativo di disconoscimento delle Sue prerogative funzionali.
Visto che lo strumento del confronto tra le parti è l’espressione massima del fenomeno rappresentativo, la cui assenza sarebbe, oltre che un inaccettabile sbilanciamento nelle politiche retributive, una evidente svalutazione delle dinamiche negoziali espressione della maggioranza rappresentativa sindacale disattese dal dipartimento in merito al finanziamento dei 165 milioni di euro finalizzati alla valorizzazione (disposte dall'articolo 1, comma 133 della Legge 160/2019) si è sempre ritenuto necessario un confronto per definire un progetto di provvedimento normativo, solo dopo aver siglato il documento di intesa tra le parti, finalizzato ad una maggiore e migliore armonizzazione del trattamento economico, superando la mera comparazione delle qualifiche in considerazione delle funzioni specifiche e peculiari del personale del CNVVF e del fatto che non sussiste alcun preciso termine di raffronto o riferimento con il personale degli altri Corpi. Per la valorizzazione del Corpo Nazionale attraverso istituti di tutela previdenziale atti a garantire ai Vigili del Fuoco la disponibilità di una pensione adeguata e maggiorata anche in relazione agli effetti del lavoro usurante sul personale e la creazione di un equilibrio tra livello retributivo, struttura della retribuzione e dinamica retributiva anche in relazione agli sviluppi di carriera superando delle attuali criticità retributive, ordinamentali e previdenziali e di tutela assicurativa sanitaria che vedono la base operativa soccombente.
Ci chiediamo che fine hanno fatto i residui dei 165 milioni (40 Milioni circa), i correttivi del riordino e le spettanze del personale specialista risalenti all'accordo siglato nel 2018.
In ragione di quanto esposto, e di altro che ci riserviamo di esporre nella sede opportuna relativamente alla ripartizione delle risorse economiche residue in parola. Nello specifico, ancora una volta, rappresentiamo come la ripartizione degli incrementi retributivi prospettati dall’amministrazione, avendo come unico riferimento le qualifiche degli operatori della sicurezza, sia irrispettosa di quegli elementi di equità richiesti dal personale del Corpo, così come di quei principi di omogeneità e proporzionalità e, finanche, irriguardosa, penalizzante e offensiva per talune qualifiche maggiormente esposte al Servizio. Emerge inoltre che con i DD.P.R. n. 120 e 121 del 17/06/2022 di recepimento degli accordi sindacali per il triennio 2019-2021 sono state incrementate le voci retributive relative al personale del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco.
Con messaggio di codesto Dipartimento pubblicato in data 09/09/2022 sulla rete intranet DIPVVF è stato comunicato che "la corresponsione degli arretrati (settembre 2022 compreso) sarà effettuata con emissione di rata urgente nel corrente mese di settembre, mentre l'adeguamento a regime doveva avvenire con la rata ordinaria di ottobre".
Qualcosa non ha funzionato!
Al netto di quanto in parola la scrivente Organizzazione Sindacale ha chiesto più volte chiarimenti su quanto erogato come arretrati relativi all'ultimo rinnovo contrattuale e a quanto verrà erogato con la mensilità di novembre sia di adeguamento che di arretrati spettanti dall'anno 2022 senza ricevere risposta.
Ci risultano, ad oggi, difformità tra quanto previsto dalle tabelle del rinnovo contrattuale e quanto elargito di arretrati nonché sulla mensilità di ottobre già consultabile nell'importo sul sistema NoiPa. Da un confronto emergerebbero tuttavia evidenti difformità in quanto gli importi corrisposti paiono essere inferiori, con riferimento alle voci stipendio, indennità di rischio, indennità mensile ed una tantum.
Si coglie l'occasione per richiamare a quanto contenuto nella N.52/L Dlg del 6 ottobre 2018 n.127 all'art. 138 comma 1, lettera a), disatteso dall'amministrazione e dal Gabinetto del Ministro, che nel trattare la materia di negoziazione specifica che formano oggetto del procedimento negoziale: "il trattamento economico fondamentale e accessorio, ivi compreso quello di lavoro straordinario, secondo parametri appositamente definiti in tali sedi che ne assicurino, nell'ambito delle risorse stanziate dalle finanziarie per corrispondere i miglioramenti retributivi al personale statale di diritto pubblico, sviluppi omogenei e proporzionali" quindi dichiariamo lo stato di agitazione Nazionale chiediamo l’immediata applicazione della normativa vigente.
Si ricorda l'impossibilità di commettere atti pregiudizievoli prima che sia esperito il tentativo di conciliazione ai sensi della normativa in parola.
il Coordinamento Nazionale USB VVF