Di male in peggio !

documento unitario

Siracusa -

Al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco

S.E. il Prefetto Dott. Paolo Tronca

 

Al Capo del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco

Ing. Alfio Pini
 

Al Direttore Regionale Vigili del Fuoco per la Sicilia

Ing. Giuseppe Romano

 

Al Prefetto di Siracusa

Dott.ssa Carmela Floreno
 

All’Ufficio Relazioni Sindacali

Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

 

Alle Segreterie e Coordinamenti delle OO.SS. Nazionali e Regionali

 

E,p.c.

Al Comandante Prov.le Vigili del Fuoco di SIRACUSA

 

Oggetto: Risposta alla nota prot. n. 8162 del 29.09.2010 del Dirigente Prov.le.

 

Premesso che con nota prot. n. 12239 del 28.09.2010, il Capo del Corpo Nazionale Vigili del Fuoco Ing. Alfio Pini, ha comunicato di aver delegato il Direttore Regionale per la Sicilia, a procedere alla convocazione della Commissione Paritetica Regionale per l’attuazione delle procedure di conciliazione secondo quanto previsto dalle vigenti disposizioni in materia.

Fatta la doverosa premessa queste OO.SS. fanno presente che la nota specificata in oggetto, pervenuta dal Dirigente Prov.le Ing. Giuseppe Verme ed inviata per conoscenza alle SS.LL., è a parere di chi scrive un vero e proprio attacco gratuito alle organizzazioni sindacali provinciali e regionali ed il tentativo di defocalizzare l’oggetto della divergenza.

Tale nota sembrerebbe porre le basi per una definitiva rottura delle relazioni sindacali difficilmente recuperabili in futuro proprio a causa di un atteggiamento ingiustificato e per la mancanza di buon senso nelle relazioni sindacali dimostrabile negli atti e nei fatti oltre che nelle parole.

Il Comando di Siracusa dall’insediamento dell’attuale Dirigente, sembra aver del tutto smarrito una guida serena e, con essa anche le condizioni di un proficuo operare.

E’ inspiegabile come in prossimità di un tentativo di conciliazione il Dirigente continui ad alimentare polemiche sterili.

Non si conoscono le motivazioni di siffatto atteggiamento, né le si ritengono meritevoli di particolari attenzioni poiché esso appare pervaso da un principio di irrazionalità.

Sembrerebbe quasi che il Dirigente non voglia giungere ad una definizione della controversia in atto, alimentando irrimediabilmente la conflittualità.

Ricordiamo al Dirigente Prov.le che le corrette relazioni prevedono momenti di duro confronto, ciò evidentemente per le responsabilità, i ruoli e gli interessi delle parti certamente divergenti, ma anche momenti di dialogo e confronto costruttivo.

Dialogo che il Dirigente non ha mai voluto instaurare con le scriventi OO.SS. e che stanno intaccando definitivamente lo spirito collaborativo che queste segreterie avevano intrapreso con i precedenti Dirigenti e che avevano portato a positive attività atte ad affrontare situazioni di criticità altrimenti destinate ad accesa conflittualità.

Numerosi sono gli episodi che dimostrerebbero un’attività antisindacale e che potrebbero essere citati a testimonianza di quanto fin ad ora affermato, alcuni dei quali sono stati formalmente rappresentati.

Per una completa informazione si riportano parti dei comunicati sindacali, i cui contenuti evidenzia

  • documento sindacale a firma della Segreteria Provinciale CO.NA.PO. del 20 aprile 2010 e successivi sul corso ATP –

“… l’O.S. scrivente chiede una tempestiva correzione alla comunicazione citata contestandone i criteri per la selezione degli aventi diritto di precedenza… omissis … ricordando alle SS.VV. la nota protocollo SAP 199 – 3406/C5 del 24 gennaio 2008 che allega alla presente…”

(Proprio a maggiore chiarezza e conferma della disattesa applicazione della SAP citata il 08/05/2010 a firma del Capo del Corpo Nazionale (Ing. Pini) venne emessa una nuova SAP rafforzativa della precedente, la n° 1153 – 3708 S.A.S. Il Dirigente Provinciale, nei fatti, ritenne di non recepire quanto invece esposto con grande correttezza, dialogo e confronto dalla Segreteria Provinciale Conapo, che proprio in tale occasione sarebbe stata ampiamente legittimata a richiedere la sospensione del corso e la proclamazione dello stato di agitazione, ma che per auspicio di migliori rapporti ritenne opportuno non proclamare. Anche questo dimostra e conferma lo stato dei fatti oggi esposti dalle OO.SS. e di quanto vani siano stati i tentativi e le occasioni di dialogo).

  • documento sindacale a firma della UIL – RdB e CONFSAL del Giugno 2010 -

“….. è prassi del Dirigente Provinciale notificare alle OO.SS. le convocazioni a ridosso delle riunioni sindacali.

Ciò non consente alle stesse organizzazioni sindacali di poter svolgere la necessaria attività di consultazione con i propri iscritti, il confronto fra le stesse organizzazioni sindacali nonché l’attività di studio e approfondimento sugli argomenti oggetto della convocazione, tenuto conto fra l’altro della delicatezza, complessità e importanza degli stessi. Con tale comportamento si compromettono le funzioni e le prerogative essenziali dell’attività sindacale e non si consente un corretto svolgimento delle relazioni sindacali…”

  • documenti sindacali reg.li della UIL, Rdb e CONFSAL del 27 Settembre 2010

“ il mancato rispetto delle norme si evince dalla convocazione notificata alle OO.SS. provinciali il 22 per il 23 non tengono in considerazione i tempi di preavviso ..”
 

Si fa, altresì, presente che anche il contenuto del verbale dattiloscritto dal Dirigente in occasione della riunione svoltasi in data 23.09.2010 risulta non corrispondente a quanto discusso in ambito di riunione sindacale e comunque difforme alla minuta consegnata alle scriventi OO.SS.. nella medesima data.

A tal proposito corre l’obbligo far presente che modificare il contenuto di qualsiasi atto, oltre che snaturarne il contenuto, costituisce oggetto di immediata contestazione. Infatti, le integrazioni e/o omissioni che il dirigente ha voluto unilateralmente riportare oltre che non rappresentare l’esatto contenuto del confronto non sono state concordate con le scriventi organizzazioni sindacali presenti al tavolo delle trattative.

E’ un atteggiamento quindi che mira a delegittimare le funzioni e le prerogative del sindacato, che deve vigilare affinché non si creino situazioni discriminatorie e perché vengano rispettate le regole che sono alla base della democrazia.

Infine, pur evitando di addentrarsi nel contenuto della nota del 29.09.2010 di cui sopra a firma del Dirigente, che risulta fra l’altro farraginosa, è inevitabile effettuare delle valutazioni in merito ad un passaggio della stessa che risulta emblematico:

“………. come mai il personale scelto per effettuare il corso, impiegato in numerosissime occasioni per altri corsi di formazione forse più impegnativi e complessi non viene giudicato idoneo da lor Signori in questa occasione …….”

Premesso che nessuna sigla sindacale è entrata in merito sulle capacità professionali dei docenti, per i quali nutrono incondizionata stima, queste OO.SS. ribadiscono ancora una volta che è obbligo del Dirigente fornire alle organizzazioni sindacali le informazioni necessarie sugli atti di valenza generale concernente il rapporto di lavoro, l’organizzazione degli uffici e la gestione complessiva delle risorse umane in via preventiva che successiva.

Nella fattispecie è obbligo del Dirigente indicare i criteri con i quali vengono scelti i discenti ed il corpo docente nei corsi di formazione, onde evitare fenomeni di imparzialità.

E’ obbligo del Dirigente effettuare una ricognizione per informare tutto il personale e acquisire dallo stesso la disponibilità all’effettuazione dei corsi, che non possono essere ad appannaggio di pochi.

Non è concepibile che le adesioni vengano richieste effettuando ricognizioni sporadiche tramite Capi Sezione, né contattando telefonicamente il singolo dipendente, ancor più, tenuto conto che i corsi attribuiscono punteggi al personale partecipante ai fini della progressione di carriera.

In merito a quanto espresso queste segreterie provinciali comunicano la decisione di interrompere ogni relazione sindacale con l’attuale Dirigente, rinviando la discussione e le considerazioni sul tema in occasione del tavolo di secondo livello.