DENUNCIA ALLA CLASSE POLITICA DEI VIGILI DEL FUOCO DELLA LIGURIA
A tutte le
Organizzazioni Politiche del territorio
Egregi Rappresentanti dei cittadini
La situazione precaria in cui versa il Corpo Nazionale dei VVF risulta essere il frutto di continui tagli inflitti da decenni.
Un turnover inesistente, la riforma pensionistica, la spending review hanno prodotto un sistema di soccorso che vede operatori con una età media di 50 anni e un rapporto cittadino soccorritore di 1/15000.
Il Riordino è la massima espressione di una riorganizzazione che pensa ai vigili del fuoco come una spesa e non una risorsa essenziale di garanzia nella tutela e salvaguardia delle persone e del territorio, quindi fondamentale per un paese sviluppato.
La “produttività del soccorso” ha dettato i numeri in base agli interventi e questo ci ha allontanato enormemente alle medie Europee che vedono 1 soccorritore ogni 1000 abitanti.
L’emergenza è diventata una quotidianità e il sistema entra in sofferenza ogni volta che contemporanea avvengono più interventi.
Niente formazione, niente ricambio di mezzi, niente risorse economiche…queste sono le regole dettando un lavoro ai limiti della sopravvivenza dove l’elemento di usura risulta essere sempre la base: i soccorritori.
Questo ha prodotto la chiusura del Nucleo Sommozzatori di La Spezia, la trasformazione di distaccamenti in presidi e un abbassamento dei livelli di sicurezza per gli operatori ed i cittadini.
Il soccorso Nautico Ligure è composto da un equipaggio a la spezia due a Genova e uno a Savona, nella normalità uno di Genova e Savona risultano chiusi per mancanza di uomini con un abbassamento dei livelli di sicurezza nei porti inaccettabile.
I numeri sono agghiaccianti e descrivono oggettivamente una macchina che si sta fermando:
popolazione totale della Regione 1.583.000 abitanti a fronte di 142 vigili del fuoco presenti
Genova 862000 abitanti con 63 vigili del fuoco
Savona 282000 abitanti con 30 vigili del fuoco
Imperia 216000 abitanti con 26 vigili del fuoco
La Spezia 221000 abitanti con 23 vigili del fuoco
Le caserme presenti sono 18 in Liguria a fronte di 5420 Kmq quindi uno ogni 300 kmq.
Oltre a questo bollettino di guerra si aggiunge un futuro molto incerto anche per il comando di Savona che vede, in base alla riorganizzazione del ministero dell’interno, la scomparsa della prefettura e quindi la conseguente trasformazione del comando provinciale in distaccamento di Imperia ad oggi congelata ma sempre pronta all’uso in nome del risparmio.
La soppressione del corpo forestale evidenzia un altro punto di estrema debolezza negli incendi boschivi, dove la giunta precedente aveva sottratto risorse in una convenzione che ci vedeva a fianco dei forestali.
L’elisoccorso pubblico invece è un esempio di efficienza, risparmi e professionalità di un servizio con il 118 che dovrebbe essere esportato in tutta Italia con un concetto di ordinarietà e non di straordinarietà portando al cittadino un servizio efficiente ed economico.
Noi chiediamo alla classe politica una presa di coscienza sulla nostra situazione e una analisi del territorio in cui viviamo, una terra in cui il disastro idrogeologico è al primo posto, una terra dove l’indice di mortalità è il più alto d’Italia nel caso di alluvioni.
Abbiamo un esercito di precari già formati pronti all’uso, ma, il riordino li ha eliminati trasformandoli definitavene in volontari. Noi abbiamo bisogno di professionisti sul territorio urgentemente tramite la risoluzione “Fiano” rallentata da fattori lontani dal Servizio al Cittadino.
Voi politici avete l’obbligo di garantire risorse in istituzioni come i vigili del fuoco, la sanità la scuola e la sicurezza.
Non è possibile scaricare una finta crisi sempre nell’anello debole del sistema: i cittadini ed i lavoratori.
Gli eventi terribili da parte del terrorismo evidenziano ancor più che il sistema di soccorso in Italia è assolutamente inadeguato; costantemente in emergenza quotidiana e quindi insufficiente ad affrontare una situazione così critica come quella parigina o di Bruxelles.
La Liguria deve essere un esempio futuro di una rafforzamento di integrazione tra protezione civile e vigili del fuoco, due elementi che appartengono alla stessa specie e che nella normalità dovrebbero essere un unico apparato per un’unica risposta!
www.genova24.it/2016/07/una-caserma-ogni-300-kmq-usb-vigili-del-fuoco-verso-lo-sciopero-110849/