DA PRECARI A SCHIAVI DEL SOCCORSO
ECCO COME SI EVOLVE LA MIGLIORE MACCHINA DI PRECARI DEL PAESE
Lavoratori,
con le nuove dotazioni organiche al ribasso e la crisi che ha determinato il bluff delle assunzioni “con il contagocce”, ecco che i nodi vengono al pettine. Ricorderete come più volte abbiamo sostenuto che la macchina del soccorso è di fatto precaria, fatto ne è che senza l'apporto dei “discontinui” (che l'amministrazione si ostina a chiamare volontari) le partenze sul territorio hanno un serio problema a comporsi.
Ogni giorno di media vi sono 3600 unità VF di cui il 40% sono discontinui... come faremo senza la loro presenza nel 2015, visto che il fondo dei richiami si è esaurito??? USB è sempre stata a favore sia dell'assunzione anche attraverso la reinternalizzazione dei servizi esterni (mensa, magazzino, officine, ecc), in ragione del fatto che è assurdo che un discontinuo possa da noi fare il precario fino a 53 anni di età ma poi per colpa delle regole della “stabilizzazione” non essere assunto se ha superato una certa quota. È logico che assumere persone a 50 anni e “buttarle” in partenza, senza nessuna “anzianità pregressa” è di fatto un danno sia al lavoratore sia al soccorso. Ma il male sta tutto nella politica del “lavoro precario” e la conseguente morte del “posto fisso”.
Ora, ad un passo dal 2015, ecco che l'amministrazione tira fuori dal cilindro l'ennesima beffa ai danni del soccorso... i richiami a 14gg!!! Il criterio di questa scelta è dettato dall'esigenza di far scorrere le graduatorie e dividere una torta di cui sono rimaste le sole briciole.
Quindi ci ritroveremo sempre più precari nelle nostre partenze con una demotivazione strema dettata anche, tra le tante cose, dall'impossibilità sia di mantenimento economico (per molti dei nostri discontinui i richiami sono l'unica fonte di reddito) sia dalla impossibilità di reintegro della “paga” con la richiesta di disoccupazione.
USB è sempre stata contraria ad ogni forma di precariato che da oggi è di fatto diventato una forma di schiavismo autorizzato.
LAVORATORI UNIAMOCI CONTRO IL RIORDINO DEL CNVVF