DA MAROCCO E FRANCIA LA NUOVA ONDATA MIGRATORIA. DI CANADAIR ...
Il fenomeno immigrazione colpisce anche i vigili del fuoco. Sembrerebbe strano ma anche noi cadiamo nella trappola del qualunquismo. Beh, magari un fondo di verità questa volta c’è.
Siamo sul Morrone che continua a bruciare e, udite udite, dal Marocco arrivano due Canadair. Come vogliamo classificarli? Clandestini? Richiedenti asilo? Migranti economici? Ma non dovevamo essere noi ad aiutarli a casa loro? Che fine ha fatto la seconda flotta civile dello stato dopo Alitalia? E non era tutto sotto controllo? Ma dopo la Francia sul Vesuvio anche il Marocco al Morrone?
Del Sette, a quanto pare, non riesce ad arrestare le fiamme malgrado le sue promesse. Sicuramente qualcosa non funziona e malgrado gli immani sforzi del vigili del fuoco il paese brucia. Tranquilli è di queste ore la comunicazione che il capo del corpo nazionale dei vigili del fuoco è in ferie.
Sì, tutto brucia e lui sta in ferie. Ma a sostituirlo egregiamente è il direttore centrale dell’emergenza. Lui sì che sa come far funzionare la macchina del soccorso. Ischia docet.
Ma andiamo ai fatti: dopo 14 giorni di fuoco ci ha pensato il cielo a dare una mano. Il fuoco dopo aver macinato chilometri e chilometri bruciando migliaia di ettari ha perso forza grazie alla pioggia. I cittadini però non si fermano e costruiscono, di loro iniziativa, linee tagliafuoco.
Ora non vorremmo parlare della soppressione della forestale; come non vorremmo dire che i vigili del fuoco sono sempre sotto organico, vorremmo evitare di parlarvi del nostro parco auto insufficiente e vorremmo sottrarci dal dire come il capo dipartimento anche questa volta abbia fallito. Ma almeno una cosa fatecela dire: ma il sottosegretario Giampiero Bocci è in ferie?
Sicuramente una cosa balza agli occhi di tutti: la riforma della Madia proprio non riesce a convincerci perché i vigili del fuoco sono diventati il fanalino nella macchina dei soccorsi.
Sul versante cittadini la mobilitazione è invece a ottimi livelli. Venerdì si è riunito a Sulmona un comitato libero a cui USB ha partecipato. C’è stata un vera presa di coscienza.
Come USB sappiamo bene che il problema è serio e non può essere risolto semplicemente limitandosi a spegnere le fiamme. Anche perché ora è terra bruciata e tra qualche giorno, piogge permettendo, diverrà terra smottata. Che sia la volta buona per parlare di prevenzione?
Noi qualche risposta la vogliamo e di domande ne abbiamo fin troppe. Prima fra tutte: ma la prevenzione?