Cucina Mobile di Modena

Bologna -

 

Al Direttore Regionale dell’ Emilia Romagna

Ing. Domenico Riccio

e.p.c.

 Al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco

e del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

Dott. Francesco Paolo Tronca

 

 Al Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Ing. Antonio Gambardella


Inviamo la presente lettera a seguito di segnalazioni giunte dalle zone terremotate da parte dei lavoratori del Comando di Modena che stanno prodigandosi nell’importante opera di ristorare centinaia di soccorritori. Passati i primi giorni di emergenza nei quali si possono tollerare situazioni di forte disagio e di stress fisico estremo, i colleghi di Modena si aspettavano ritmi di lavoro più umani. Invece ancora oggi le 11 unità impegnate per mandare avanti la cucina da campo, lavorano senza sosta dalle ore 5.30 della mattina fino alle 11.30 la sera. Turni di lavoro massacranti, in quanto devono mettere a tavola oltre 600 persone al giorno, senza un minimo di programmazione e con l’aggravante di vedersi contestare dagli ispettori sanitari del Ministero vari comportamenti a loro dire, poco consoni per un ambiente nel quale si deve mangiare. Ci è stato riferito un atteggiamento inquisitorio che mal si sposa con l’impegno dei “ragazzi” sul campo. A seguito di quanto premesso:


CHIEDIAMO


  • In considerazione del carico di lavoro e dei turni così lunghi, la riduzione del periodo di permanenza nella zona terremotata dai 10 giorni attuali a 5, massimo 7 giorni.

 

  • In considerazione che non esistono nei Pompieri corsi per cuoco, macellaio, etc. e che oramai un po’ in tutti i distaccamenti e in tutte le centrali non si cucina più, sono andate perse le “maestranze” ed è oggettivamente sempre più difficile aspettarsi buoni standard sia dal punto di vista qualitativo che igienico nelle nostre cucine. Ci dobbiamo dunque aspettare nel breve periodo, l’impossibilità di gestire queste cucine da campo da parte del personale VV.F. . Inevitabile a nostro parere riflettere sul lungo periodo, se l’intenzione da parte del Dipartimento è quella di mantenere la cucina da campo di Modena nella zona del sisma, bisognerà prendere in considerazione l’ipotesi di gestione esterna.