Croce di anzianità, delizia dell'amministrazione

“ANNICHILISCI… quel lavoratore ”

 

Roma -

Lavoratori,

In occasione della recente festa di S. Barbara, il dipartimento ha provveduto a far consegnare la “Croce di anzianità per lodevole servizio prestato”. Il pensiero comune del nostro dipartimento sarà stato certamente copiato dai teatrini di guerra di questi giorni… annichiliamo chi non la pensa come noi!

Il significato di Croce di anzianità non necessita di spiegazioni, ma è bene approfondire cosa significhi al giorno d’oggi, nel rapporto tra lavoratori e amministrazione, “lodevole servizio prestato”. Si potrebbe pensare che aver messo “ del proprio” prodigandosi oltre il dovuto, per riparare le falle di un’amministrazione che fa acqua da tutte le parti (e proprio per questo necessita di tali prodigi) come aver svolto corsi ( saf, nbcr, sostanze pericolose, costruzioni, patenti terrestri e nautiche …) di tutte le specie, compreso quello di addetto alla mensa, del quale a rigor di logica non se ne capisce lo scopo, porti al riconoscimento. Eppure accade che il collega che si sia prodigato oltre il dovuto ricoprendo ad es. il ruolo di responsabile degli automezzi per di più riparandoli e rimettendoli in servizio, possa non essere ritenuto lodevole. Infatti, una mattina smontando dalla notte ricordandosi di avere anche lui una famiglia pensando di andare a verificare se l’amata avesse finito di tessere la tela, oppure si fosse data sposa con qualche “procio” ha deciso di non partecipare all'ennesimo corso, esercitando il proprio diritto al recupero psicofisico. Al suo giusto rifiuto è fioccata la lettera di contestazione e tanto è bastato ad iscriverlo nella lista degli immeritevoli. A nulla è valso non essere, ovviamente, stato giudicato colpevole. Ciò che conta è il solo operato del dirigente “ di canio ”, giusto o sbagliato che sia, i prefetti, bontà loro, adattano.

 

In un contesto di tale assurdità, è importante riflettere: è questa un'amministrazione imparziale oppure qualcuno ancora è preso da una sindrome di innamoramento del proprio carnefice?!

 

Lo scopo reale di questo tipo di riconoscimento è sancire che chi è sottomesso è meritevole gli altri no. Si può anche essere invisibili per 15 anni, l’importante è non rivendicare diritti o contrastare le capricciose corbellerie dell’amministrazione sebbene palesemente illegittime, in pratica a giudizio di questa chi rivendica ha torto anche quando ha ragione.

Questo non è che il preludio di cosa sarà il nuovo di rapporto di lavoro che i vigili del fuoco si devono aspettare.

Più i lavoratori saranno attratti da riconoscimenti astratti meno saranno convinti di ottenere quelli reali. “Meno oro più euro” recitava un nostro slogan riferito al solito discorso sulle medaglie.

Questi premi sono il miglior mezzo per veicolare le nuove “ideologie ordinamentali”, oggi discriminati moralmente, domani penalizzati sostanzialmente; graduatorie, retribuzioni, ecc..

La totale abnegazione è dannosa per i lavoratori serve solo a consacrare che la loro vita, anche quella privata, è per intero proprietà dell’amministrazione, la quale è capace di esprimere solo valori di sopraffazione ( oggi sovraordinazione), di questo passo anche la dichiarazione di sciopero equivarrà ad un atto di terrorismo. In una vera sovranità popolare questi riconoscimenti avrebbero un valore irrisorio; sventurato quel Paese che ha bisogno di eroi.

Ci auspichiamo che questo atteggiamento del dipartimento foriero di limitazioni della libertà, sia un collante per quei lavoratori che dal 1 gennaio p.v. si sentiranno ancora di più vessati e li porti ad aprire un fronte di aggregazione con la RdB-Cub per riguadagnarsi quella dignità ed identità che, complici alcuni sindacati, gli hanno saccheggiato, e che una crescente emancipazione dei lavoratori, a lustrini, medagliette e picozzine, possa metterci definitamente una croce sopra.