CRITICITA' SICILIA
Al Ministro dell'Interno
On. Matteto SALVINI
Al Sottosegretario di Stato all'Interno con Delega ai Vigili del Fuoco
Senatore Stefano CANDIANI
Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento
Prefetto Salvatore MULAS
Tramite:
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Roberta LULLI
Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Fabio DATTILO
Al Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott.ssa Silvana LANZA BUCCERI
Oggetto: criticità Sicilia.
Egregi,
in gran parte del territorio nazionale si avverte una corposa quanto importante carenza di organico di personale operativo, necessario per la completa composizione delle squadre operative utili a garantire il Coordinamento del Soccorso alla popolazione; quello che sfugge alla gran parte dei rappresentanti sindacali territoriali associati per colori e forme ai “Firmatari” di livello Nazionale, sono le pesanti differenze di intenti che ne caratterizzano inevitabilmente contraddittori tra le stesse parti che le rappresentano.
Infatti da un lato a livello Nazionale i sindacati firmatari hanno ritenuto valido e legittimo porre le rispettive firme al tavolo Nazionale sul progetto di riordino delle Dotazioni Organiche; dall’altro a livello provinciale/territoriale le stesse rappresentanze sindacali manifestano apertamente vertenze a vario titolo, rivendicando croniche quanto insostenibili carenze di organico che caratterizzano le rispettive squadre di intervento con paventato rischio di chiusura provvisoria di alcune delle sedi di servizio distribuite nelle varie province.
Lanciamo l’appello a tutti i rispettivi Coordinamenti e Segreterie Provinciali di tutto il territorio Nazionale affinché convergano nell’UNICA direzione possibile: “DIRE NO AL PROGETTO DI RIORDINO DELLE DOTAZIONI ORGANICHE”.
Quindi nell’ambito della criticità Sicilia sono emerse rilevanti questioni determinate dalla carenza di risorse umane in cui versano i Comandi Provinciali VV.F. della Regione Sicilia e alle carenze sulle isole minori di Lampedusa e Pantelleria nelle quali è ormai inevitabile e indifferibile l’ampliamento organico a garanzia della partenza terrestre distinte dal servizio di Soccorso antincendio aeroportuale; sull’AIB ribadiamo l’inaccettabile e reiterato ritardo relativo alle garanzie convalidate negli accordi di convenzione sottoscritti con la Regione Sicilia e Direzione Regionale VV.F. sui pagamenti; criticità sul riconoscimento di aumento della categoria per i Comandi Vigili del fuoco di Palermo, Siracusa, Agrigento, Trapani, Messina, Enna, Caltanissetta, Ragusa e Catania relativa applicazione dell’aumento di organico così come già definito dalla bozza in applicazione dell’emanato DPCM nonché l’attuazione urgente del progetto di soccorso “tipo Italia in 20 minuti”; criticità sull’apertura di nuovi presidi permanenti da individuare e già individuati; istituzione del distaccamento portuale di Gela; il completamento della struttura individuata come polo didattico presso il Comando di Palermo, Nord2; disapplicazione dei controlli di sicurezza per il personale impiegato presso i distaccamenti aeroportuali; assegnazione delle Risorse Finanziarie per far fronte alle esigenze prioritarie che ad una Regione come la Sicilia competono in virtù della peculiare quanto avversa posizione geografica rispetto al resto d’Italia; assegnazione di nuovi Mezzi di Soccorso, anche portuali, attraverso una dettagliata pianificazione sulla vetustà del parco macchine e mezzi speciali tra i più anziani e consumati del resto del paese e contestuale distribuzione territoriale che dovrà interessare tutti i Comandi della Regione Sicilia.
La rivalutazione delle dotazioni organiche dei nuclei SSA di una regione che è un'isola.
Nell’ambito della posizione geografica distinta da reali peculiarità con rischio idrogeologico, vulcanico, Industriale e sismico, abbiamo chiesto l’istituzione di un piano di programmazione dei rischi e relativa copertura finanziaria per far fronte alle Emergenze caratterizzate dal principio della certezza per le quali le strutture competenti in ambito Nazionale ne hanno pianificato l’avvenimento contrassegnandone gli eventi con dati certi.
La realtà operativa del Comando di Catania è tra le più complesse d’Italia, per la presenza di insediamenti industriali di terziario avanzato, di un moderno aeroporto, quarto nel paese per traffico passeggeri e merci, di un ambito portuale passeggeri e merci e a ciò si aggiungono rischi non indifferenti che incombono sul territorio orientale della Sicilia definito ad alto rischio Ambientale, sismico e vulcanico, emergenze affrontate nel 2018 tutte in successione, con grossi sacrifici da parte dell'esiguo personale.
Ricordiamo che , Il comando etneo è il terzo per numero di interventi pro capite, soffre di una annosa carenza di personale, circa 128 unità a vario titolo, aggravatasi con il taglio di Una componente fondamentale ed insostituibile all’interno del CNVVF quale è stato il personale Vigile Discontinuo-Volontario (di cui ci auspichiamo l'assunzione, così come con il concorso 250 posti) sicuramente potrebbe colmare le annose lacune in ambito nazionale.
In questi giorni, nella città etnea una forte ondata di calore, ha messo in grossa difficoltà il dispositivo di soccorso, per carenza di personale e per mezzi guasti (Catania ha solamente un autobotte in servizio per più di un milione di abitanti, le APS quotidianamente si guastano, non esiste un backup) il tutto mette in serio rischio i soccorritori e la popolazione. Come sopra descritto, pare ovvio che, il dispositivo di soccorso ridotto all'osso, ha dovuto sobbarcarsi un enorme sacrificio. Spesso anche con decine di interventi in coda, niente raddoppio turni, causa mancanza mezzi di servizio, del resto già abbiamo visto come la formazione ci è stata negata da 6 anni per le carenze di personale! Creando un danno incolmabile ai lavoratori.
Da tempo ormai, questa O.S. chiede la riclassificazione Delle sedi e mezzi efficienti, ricordando che Catania è tra le prime in Italia come Interventi pro capite, ma non c'è da essere fieri di tale primato, perché deriva dalle enorme rischio e sacrificio.
Più volte, attraverso anche la prefettura etnea che è stata molto vicina alle problematiche del settore ma, purtroppo, non ha avuto nessun riscontro dai piani alti. Noi dal canto nostro possiamo dire che anche questa volta, solo il caso ha scongiurato la tragedia! Ringraziamo i comandi limitrofi per il supporto datoci, ma non possiamo non esternare un grosso rammarico per il trattamento che ha una città metropolitana come Catania.
Ricordiamo, senza mezzi, con una carenza di personale di circa 128 unità, il nucleo sommozzatori Sottodimensionamento " primo in Sicilia come numero di interventi e come peculiarità di territorio" se chiedere sicurezza per gli operatori e la popolazione è un danno, allora speriamo sempre che non accada nulla alla nostra incolumità (abbiamo perso 3 colleghi in servizio negli ultimi 5 anni)che faremo in modo di tutelare a qualsiasi costo, perché per spirito di abnegazione, non siamo secondi a nessuno, ricordiamo che la criticità è estesa in tutto il territorio siciliano, ci premuriamo a segnalare ancora una volta Catania come ex comando zero (sezione operativa terremoti, oramai dismesso per il Sottodimensionamento in tutti i reparti) ma, una attenzione particolare và su tutta la Sicilia, territorio con peculiarità unica e con organico e mezzi non degni della regione più estesa d'Italia.
La sicilia non è una regione ma un piccolo stato dentro una regione che per anni è stata abbandonata dalle istituzioni; è tempo di fare qualcosa e rimettere in fila le priorità per questi motivi, la scrivente, ha deciso di chiedere ai vertici del CNVVF la procedura per l’attuazione di un tavolo crisi sulla condizione siciliana da tenersi al dipartimento.
Si rimane in attesa di conoscere la data dell'incontro.