Contratto integrativo: un altro rospo per i lavoratori

In base alle osservazioni espresse dalla Funzione pubblica e dalla Ragioneria dello Stato il contratto stesso deve essere ridefinito in al

Roma -

Lavoratori,

in data 16 luglio l'Amministrazione ha convocato le OO.SS. (la Cgil non era presente) presso il Dipartimento per rivedere nuovamente l'impianto normativo del contratto integrativo di settore. Infatti, in base alle osservazioni espresse dalla Funzione pubblica e dalla Ragioneria dello Stato il contratto stesso deve essere ridefinito in alcune sue parti.

E' previsto lo stralcio dell'articolo 3 e i commi 2 e 3 dell'articolo 8 (dotazioni organiche e criteri generali) in quanto materia non oggetto di contrattazione integrativa, la modifica dell'articolo 9 (passaggi interni - percentuali per l'accesso dall'esterno) nella parte relativa alle percentuali che sarà fissata nella misura del 40% dall'esterno e 60% dall'interno, l'articolo 8 (effetti dei passaggi interni) che decorreranno dalla data di conclusione del corso delle relative procedure selettive ad esclusione dei capi squadra e dei capo reparto. Da ultimo, si vuole fare un accordo tra le parti che preveda di separare la gestione del Fondo Unico di Amministrazione (articolo 57) dal contratto integrativo mantenendo invariati gli indirizzi.

Con queste modifiche il contratto penalizza ulteriormente la condizione dei lavoratori. In primo luogo dopo oltre due anni di concertazione slitta ulteriormente l'applicazione del contratto stesso e di conseguenza i vari passaggi di qualifica nonché la mobilità, si effettua un'ulteriore riduzione delle risorse del Fondo Unico (circa 30 milioni in meno). Si crea un'ingiustizia di fondo tra i diversi settori del personale, applicando in modo diversificato gli effetti giuridici ed economici in caso di passaggio di qualifica. A parte i capi squadra e i capi reparto, il passaggio di qualifica entrerà in vigore solo alla fine del corso. Sappiamo bene che la stragrande maggioranza del personale amministrativo ha la carriera bloccata da decenni.

La RdB ha ribadito al prefetto Laurino la totale contrarietà sull'impianto complessivo del contratto, sottolineando come in fase di applicazione tale contratto comporterà evidenti discriminazioni tra il personale e irrisori miglioramenti economici. Non darà nemmeno risposta all'aspetto della formazione che sarà come in passato gestita a seconda degli interessi particolari del momento di qualche dirigente o funzionario.

Siamo certi che i firmatari si adopereranno per fare digerire ai lavoratori un altro rospo. Infatti, per far inghiottire simili scelte stanno predisponendo accordi concertativi sulle piante organiche del tutto inefficaci, con l'obiettivo di cambiare i risultati di una trattativa dall'amaro sapore nepotista.

Rigettiamo gli accordi concertativi

Rilanciamo con la RdB una battaglia per salari e contratti dignitosi