Contratto di Lavoro - terza riunione
pochi soldi ma tante strategie
Lavoratori,
si è conclusa oggi la terza giornata di discussione con la Funzione Pubblica per le fasi di predisposizione del contratto di natura pubblicistica. Il governo si è presentato con il ”patto del soccorso” uno strumento che vuole orientare tutto, attraverso i contratti di lavoro, sulla falsa riga di quello che è avvenuto per gli enti dello Stato che si occupano però di sicurezza e ordine pubblico. Un patto questo che attualmente non prevede finanziamenti, come dovrebbe essere quando si vogliono predisporre innovazioni importanti nel paese, ma rientra sempre in quel calderone del memorandum firmato da governo e sindacati concertativi, dove i principi ispiratori sono la meritocrazia, le cui valutazioni saranno magari attribuite dagli attuali dirigenti, collocati in quei posti proprio dalla politica a guardia del bidone della pubblica amministrazione. Ci auspichiamo che non si voglia, come ormai è solito fare questo governo, realizzare una rappresentazione di sola facciata, però alle richieste della RdB-CUB, su organici, fine del precariato e finanziamenti, il castello di belle parole ha vacillato confermando una scarsità di risorse.
Nessun patto ci farà accettare delle condizioni al ribasso come la restrizione dei diritti sindacali dei lavoratori, ad esempio per dirne una, l’elezione delle R.S.U.
La riunione si è caratterizzata dalle richieste della RdB-CUB, che ha impostato le proprie rivendicazioni partendo dai precedenti contratti di lavoro a garanzia dei diritti sindacali e soggettivi, e dal finanziamento degli istituti in essi compresi.
Continuano a non convincerci le richieste di altre organizzazioni sindacali arrivate sul tavolo, di assimilazione sempre di più ad altri corpi dello Stato, attraverso emolumenti esistenti nei loro contratti, poiché insistono sullo scivoloso terreno dell’“avere perché hanno altri”, piuttosto che su quello dell’avere per ciò che vale quello che si fa.
La RdB-CUB, ha espresso la propria posizione in merito al patto del soccorso, chiarendo di essere disponibile a discutere di una riforma purché questa si orienti verso un Sistema Unico del Soccorso e ne comprenda l’intera ristrutturazione rispetto all’attuale sistema di Protezione Civile nel paese.
I lavori riprenderanno all’inizio del mese di settembre.
Senza abbassare la guardia invitiamo i lavoratori a non cadere nelle trappole del memorandum né tanto meno in quelle di essere assimilati ad altri.
Difendiamo la nostra identità all’interno del sistema della Protezione Civile.