Contratto di lavoro:
“siamo tornati al punto di partenza”
Lavoratori,
Dopo la pausa estiva si è tenuto l’ennesimo incontro sul CCNL al Ministero della Funzione Pubblica. Ci siamo ritrovati come se le precedenti riunioni non fossero mai esistite, tanto per ingannare un po’ di tempo, è stato chiesto alle organizzazioni sindacali eventuali richieste economiche da trasmettere al Ministro Amato, che a sua volta dovrà esporre in Consiglio dei Ministri! A parte le alchimie, ripresentarsi, dopo due anni di assenza contrattuale, per conoscere le nostre richieste, ci è sembrato un film già visto, ovvero volere continuare a perdere tempo, seguitare a giocare con le esigenze e aspettative dei lavoratori. Abbiamo in sostanza ribadito tutte le questioni affrontate negli incontri precedenti, al di là delle varie assimilazioni che qualcuno rincorre, per quanto riguarda la parte economica, le risorse enunciate inizialmente non sono assolutamente sufficienti. Che gli eventuali incrementi salariali devono interpretare le specificità del settore lavorativo, diverso da tutti gli altri settori da sempre collocati nel comparto pubblicistico. Il prefetto Pecoraro, nel suo ragionamento, ha rappresentato l’inadeguatezza, rispetto il momento contingente, della pratica conflittuale messa in campo da alcune organizzazioni sindacali. Consigliando almeno nella prima fase di questa ripresa della discussione del contratto, di attendere le determinazioni del governo, ovvero quanto verrà riservato ai VVF in finanziaria. A tale richiesta abbiamo replicato, che non abbiamo necessità di conoscere le determinazioni del ministro in materia di aumenti contrattuali, basta leggere quanto hanno già firmato i sindacati concertativi per i rinnovi contrattuali. A sostegno di quanto affermiamo è sufficiente la conseguenza di trovarci in questo consesso pubblicistico, l’erosione dei diritti personali e sindacali raffigura la prova più evidente. Quando si attivavano le procedure di raffreddamento, una volta, il Ministero del Lavoro ed il nostro dipartimento si attivavano allo scopo di verificare la possibilità di conciliazione, ora invece tutto tace e nelle more prendiamo atto che viene leso un altro diritto. La discussione si è focalizzata in particolar modo sugli incrementi salariali accessori, che pare dovranno dipendere dal c.d. Patto per il soccorso. A nostro parere questa sarà un’altra scatola vuota, per non parlare poi dei contenuti del CCNL. La riunione è stata rinviata alla prossima settimana e in quell’occasione l’amministrazione presenterà una bozza, solo sul patto del soccorso, dentro cui forse sarà previsto anche il progetto di “razionalizzazione” del corpo, e probabilmente a partire dalle direzioni regionali. Come RdB-CUB, a parte la risposta di irricevibilità circa le attuali proposte, abbiamo fatto rilevare che attualmente i lavoratori del C.N., più che del patto per il soccorso, hanno bisogno di un CCNL reale, hanno necessità di incrementi sufficienti a mantenere il passo del costo della vita che ogni giorno aumenta. Non abbiamo dimenticato di sottolineare che nelle vecchie tornate contrattuali, di natura privatistica, abbiamo chiuso contratti con cifre superiori a 150,00€ per biennio. Senza contare delle prerogative sindacali di cui i lavoratori godevano. Il capo delegazione dott. Gallozzi ha infatti ribadito, che la parte normativa sarà rivisitata dentro i termini ordinamentali vigenti, ovvero sulla base del decreto legislativo 217/05, che è già un tutto dire!
Senza attendere e far passare altro tempo organizziamo manifestazioni e lotte!