"CON LA CUB SI PUO"

II ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA

CONFEDERAZIONE UNITARIA DI BASE

Rimini 9-10-11 maggio 2003

 

 

 

Rimini -

DOCUMENTO CONCLUSIVO

La seconda assemblea nazionale della CUB riunita a Rimini i giorni 9-10-11 maggio 2003 approva il documento congressuale, la relazione introduttiva svolta a nome del coordinamento nazionale da P.G. Tiboni, arricchita dal dibattito assembleare.

Undici anni fa da esperienze diverse è nata la nostra confederazione.

Non era affatto scontato che in un panorama sociale come quello italiano si potesse affermare un’ipotesi di sindacato generale, di base, conflittuale, indipendente e non concertativo.

La presenza di oltre 400 delegati in rappresentanza di tutti i settori del mondo del lavoro e di tutto il territorio nazionale, l’articolazione, la ricchezza e la qualità del dibattito ne sono la dimostrazione materiale.

In questi dieci anni la CUB è riuscita non solo a resistere ma anche ad affermarsi all’interno di un contesto generale estremamente difficile dove l’attacco alle condizioni dei lavoratori e lo smantellamento dello stato sociale sono stati i due elementi caratterizzanti.

A questo si è affiancata una politica sindacale di concertazione che ha prodotto ulteriori danni ed è servita al padronato ed ai governi per scaricare sulle spalle dei lavoratori i costi dei processi di ristrutturazione capitalistica.

La costante negazione della democrazia sindacale in tutti i luoghi di lavoro e i vergognosi accordi stipulati da CGIL,CISL, UIL con Confindustria e Governo fatti per escludere il sindacalismo di base dalla titolarità dei diritti sindacali, non hanno raggiunto il loro scopo e non hanno permesso ai nostri avversari di emarginare il dissenso alle loro politiche.

Siamo anzi riusciti a divenire un punto di riferimento certo e credibile per centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori, che con noi si sono organizzati e si sono mobilitati nelle occasioni di lotta evidenziando la necessità di una alternativa al sindacalismo concertativo ed allo stesso tempo confermando la correttezza del percorso che abbiamo intrapreso.

Dobbiamo quindi oggi assumerci la responsabilità di misurarci con le conseguenze sociali ed economiche che la competizione globale sta producendo in termini di flessibilità e precarietà del lavoro.

Abbiamo la necessità di affrontare le trasformazioni del sistema produttivo e del mondo del lavoro con una adeguata proposta sindacale e modelli organizzativi che ci consentano di intercettare i nuovi soggetti che queste trasformazioni hanno prodotto.

Se vogliamo contrastare le politiche neoliberiste dobbiamo quindi continuare anche ad agire contro la guerra permanente di George W. Bush, non solo sul piano etico, ma anche politico ed economico, ponendo il movimento dei lavoratori al centro di una vasta alleanza sociale.

In questo quadro è necessario definire una forte nostra identità che nasca da una capacità di lettura univoca delle tendenze geopolitiche, economiche e sociali, quale strumento di rappresentazione complessiva degli interessi del mondo del lavoro.

Per realizzare tutto ciò dobbiamo intraprendere percorsi organizzativi adeguati:

avvio della costruzione delle 4 CUB regionali (Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Lazio) quale primo momento di un percorso che deve essere generalizzato a tutto il resto del territorio.

1) E’ compito del coordinamento nazionale seguire il percorso e le modalità di costituzione delle CUB regionali anche in tutte le altre Regioni .

2) Avvio di un perrcorso che porti alla costituzione di categorie uniche a partire dal settore trasporti. 3) Lavorare per il massimo dell’unità possibile delle organizzazioni sindacali di base e conflittuali.

4) Realizzazione della Fondazione sul diritto di sciopero quale strumento per scardinare le norme anti sciopero.

5) Forte impegno di tutta la Confederazione per lo sviluppo della nostra presenza nel comparto scuola attraverso il sostegno alla CUB scuola in vista anche dell’importante scadenza delle elezioni delle RSU.

I primi due appuntamenti di lotta che l’assemblea decide sono il massimo impegno nella campagna per la vittoria del si al referendum per l’estensione dell’art. 18 e la mobilitazione fino allo sciopero generale contro la riforma delle pensioni e del mercato del lavoro. Inoltre di proseguire le vertenze già avviate per il salario europeo ed il reddito garantito, contro il lavoro precario,per l’estensione e la difesa dei diritti per tutti, per la democrazia sindacale, per la difesa della sanità pubblica e della scuola pubblica, per il diritto alla casa.

 

IN ALLEGATO IL DOCUMENTO PREPARATORIO