Disastro Puglia, inascoltati anni e anni di proteste e denunce dei Vigili del Fuoco USB

Bari -

Mentre scriviamo questo comunicato stampa la situazione in Puglia risulta drammatica. Sono centinaia le richieste di intervento, moltissime delle quali impossibili da evadere per la carenza di uomini e mezzi. Bari, Foggia e la provincia di Lecce sono le aree più colpite nella giornata odierna.

I centralini dei Vigili del Fuoco sono ormai in tilt, e squadre esauste cercano di operare in uno scenario quasi bellico che ancora non ha trovato la parola fine.

Insufficiente il raddoppio dei turni istituito stasera perché incrementare l’organico serve a poco quando mancano i mezzi. Ormai si opera con qualsiasi mezzo di fortuna pur di dare risposte ai cittadini, mettendo a serio rischio anche l’incolumità degli operatori che sono ormai stremati dal caldo e dalle fatiche.

Un disastro annunciato, anzi, urlato dalla USB Vigili del Fuoco che da anni protesta per le gravi carenze di organico del territorio pugliese ed in particolare del Comando di Bari, decisamente sottodimensionato per fronteggiare le emergenze quotidiane, figuriamoci scenari simili. L’emergenza climatica non può essere considerata ormai un evento straordinario, sporadico ed isolato, bensì la normalità: dobbiamo attrezzarci per fronteggiarla. Sono innumerevoli i comunicati, gli scioperi, i sit-in di protesta da parte di USB Vigili del Fuoco, tutti volti ad denunciare le fragilità del nostro territorio e la rischiosità di fenomeni climatici sempre più estremi. 

Oggi la politica, di ogni colore deve fare mea culpa per le disattenzioni e le finte promesse che da sempre rivolge ai vigili del fuoco del territorio. Basti vedere che a fronte di potenziamenti di organico a livello nazionale, in Puglia arrivano unità inferiori a quelle necessarie per garantire un soccorso adeguato . I comandi hanno mezzi obsoleti o fermi per mesi nelle officine in attesa di essere riparati. Qualcuno di tutto ciò dovrà rispondere di fronte ai cittadini.

Questa giornata del dramma, deve essere un punto fermo per un cambiamento di rotta: ora basta, servono uomini e mezzi e una riclassificazione verso l’alto di tutti i comandi e distaccamenti pugliesi. A ben poco servono le “colonne mobili” in supporto da altre regioni, la Puglia è un territorio che non può sopravvivere con l’arrivo di squadre dal resto d’Italia  dopo molte ore dalla manifestazione di eventi così drammatici che richiederebbero invece l'immediatezza del soccorso.

 

per il Coordinamento USB Vigili del Fuoco Puglia

Luigi Pellerano