Comunicato Stampa RdB-Cub PI Territoriale Ravenna
La RdB-CUB convoca in assemblea generale i Lavoratori di tutti i comparti del Pubblico Impiego mercoledì 15 giugno dalle 9 alle 12 c/o la sede del Com
Verranno illustrati i nefasti contenuti dello scellerato accordo sottoscritto il 27 maggio fra governo e sindacati concertativi, che sarà purtroppo propedeutico al rinnovo dei contratti pubblici.
L’accordo infatti prevede, a fronte di una “elemosina” di 5 euro rispetto ai 95 euro medi-lordi-procapite (compresi dirigenti) previsti dalla finanziaria del 2004, la modifica del sistema contrattuale, la mobilità “forzata” dei Lavoratori in “esubero”, il taglio di ulteriori 60.000 posti di lavoro (60.000 già tagliati nel biennio 2003-2004!!).
Inoltre questi “famosi” 100 euro, ci saranno (compatibilità economiche permettendo), solo a partire dal 2006: si configura quindi un periodo di vacanza contrattuale di oltre 2 anni, col beneplacito di tutti i sindacati.
Lo smantellamento sistematico dello Stato sociale e dei servizi pubblici avviato dai governi di centro-sinistra attraverso le politiche di privatizzazioni-esternalizzazioni raggiunge l’apoteosi con l’accordo concertativi tra CGIL-CISL-UIL ed il Governo Berlusconi.
La RdB-CUB promuove entro la fine di giugno il referendum tra i Lavoratori in tutti i posti di lavoro, perché esprimano democraticamente la loro opinione sulle scelte fatte sulla loro pelle ed andare alla proclamazione dello sciopero generale.
Da ricordare che il rinnovo dei contratti pubblici “apre” di fatto la stagione di tutti i rinnovi contrattuali compresi quelli privati. Per questo motivo il Presidente Montezemolo, per conto di tutta la classe datoriale, ha condizionato pesantemente con le sue esternazioni, sull’accordo del pubblico impiego.
La RdB-CUB, unica fra le confederazioni rappresentative, non ha firmato e sostiene la seguente piattaforma rivendicativa:
· il recupero del potere di acquisto dei salari per fronteggiare il caro-vita.
· La soluzione definitiva del problema precariato.
· La fine del blocco decennale delle assunzioni.
· Mantenere e rafforzare l’unicità del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, contro l’ipotesi delle “gabbie salariali” del Patto per l’Italia.
· Impedire la mobilità coatta di migliaia di lavoratori.
· Respingere l’attacco alla Pubblica Amministrazione e quindi allo Stato Sociale.