Comunicato Stampa della RdB di Vibo

Vibo Valentia -

Il Sindacato di Base dei Vigili del Fuoco, del Comando Provinciale di Vibo Valentia protesta per la mancata approvazione da parte del Governo dell’emendamento, proposto in sede di conversione del decreto legge 28 aprile 2009 n. 39 sul “terremoto Abruzzo”, che prevedeva adeguamenti di organici, mezzi ed l’indennità di soccorso per i Vigili del Fuoco.

Protestiamo contro la disattenzione della politica nei confronti dei Vigili del Fuoco, contro il Ministro dell’Interno Maroni e questo Governo che puntualmente ha disatteso gli impegni assunti in favore dei VV.F.  

Come RdB\CUB Vigili del Fuoco, sottolinea che il sisma dell’Abruzzo, ha ulteriormente messo a dura prova il CNVVF; questo evento ha evidenza, se mai fosse stato necessario, la carenza d’organico del Corpo, la mancanza di risorse ed adeguamento economico del personale, le condizioni vetuste ed inaccettabile di mezzi ed attrezzature di colonna mobile, pertanto chiediamo un piano di ammodernamento dei mezzi e delle attrezzature di soccorso del Corpo, la stabilizzazione dei precari del CNVVF attraverso l’assunzione di tutti gli idonei ed un adeguamento economico alla  luce della professionalità da sempre dimostrata dai Vigili del Fuoco.

Esprimiamo la assoluta contrarietà alla nota del Dipartimento relativa al limite delle  ore retribuite al  personale che si reca in Abruzzo evidenziando che al momento non ci sono le risorse per poter fare fronte al pagamento di quanto spetta al personale e per quanto riguarda la questione delle 75 ore max effettuabili da remunerare. A questo  domandiamo Ma scusate dove sono finiti tutti i vari rappresentanti delle istituzioni che in favore di telecamera indossavano con orgoglio il nostro elmetto, ben affiancati dai vertici del Dipartimento, ed una volta tornati negli austeri saloni delle istituzioni non hanno trovato pochi euro per poter mantenere le promesse fatte pochi giorni prima?

Inoltre a livello locale denunciamo il mancato interesse nell’ampliamento del distaccamento portuale. Distaccamento che è sorto su un territorio ad alto rischio di incidente rilevante per le attività del luogo e per l’intenso incremento di popolazione che si ha nel periodo estivo. Progetto che prevede il cambiamento da distaccamento portuale a misto con l’incremento di almeno 16 unità.

Questo non è  reso possibile in quanto nonostante la   piena sinergia  del  Dirigente di questo comando con il Responsabile dell’Ufficio territoriale di Governo, non ha trovato i santi terreni presso il nostro Dipartimento,  dove la commissione addetta alle dotazioni organiche non ha inteso modificare i numeri, cosa che è invece avvenuta per altri, dove i  siti  corrispondono ai luoghi di residenza o di vicinanza dei capi di Dicastero succedutesi nel tempo.