COMUNICATO SINDACALE SIRACUSA
Lavoratori,
In questi giorni registriamo, puntualmente, le lamentele del personale VVF siciliano circa la mobilità nazionale e i posti che si riferiscono alla nostra regione e a tutti i comandi dell’isola.
Tanti sono rimasti meravigliati o stupefatti dai numeri snocciolati nella circolare, esigui, che non danno tanti spiragli per poter finalmente raggiungere come accadeva in passato il proprio Comando di residenza in tempi ragionevolmente brevi. In molti non sanno o non hanno capito, per ignavia, per ignoranza della materia, per una diffusione distorta da parte di uno schieramento sindacale che la riduzione in termini numerici è ascrivibile solo e soltanto al famigerato riordino delle competenze e dell’organizzazione del CNVVF, fortemente voluto dall’Amministrazione Centrale, per venire incontro, come loro affermano, alla altrettanto famigerata revisione della spesa, meglio nota come spending review, che toglie ai poveri per dare sempre di più a ricchi e alle banche. Tornando al riordino del CNVVF vero punto nodale della riduzione dei posti per la mobilità, è bene fare chiarezza nei numeri e nelle responsabilità. I numeri parlano chiaro, nell’ultimo quinquennio la Sicilia si conferma la prima regione in Italia per numeri di interventi, oltre 75.000 anno 2013 ( fonte CNVVF Ministero Interno). Con questi numeri straordinari e in considerazione del fatto che si tratta di un territorio isolano, quindi isolato geograficamente, interessato da varie emergenze (terremoti, alluvioni e incendi boschivi) gli vengono tolte 176 unità cosi tutti in un solo colpo senza tener conto di nulla e sulla scorta di dati alfa numerici scopiazzati da un comitato di scienziati che nulla sanno o non lo vivono sulla loro pelle di Vigili del Fuoco o di interventi di soccorso tecnico urgente. Le responsabilità ormai sono arcinote in primis chi ha proposto questo riordino l’Amministrazione Centrale e tutti coloro che vi hanno preso parte che avevano l’obbligo prima professionale e poi morale per quanto riguarda la Sicilia di non farsi scippare nulla. Perché, quello che è stato tolto in maniera maldestra alla Sicilia è stato dato ad altre regioni, attivando una sperequazione delle forze di cui tutto il territorio nazionale ha bisogno. Altra responsabilità, che non va sottovalutata e la quale ha avuto un ruolo fondamentale è del sindacato confederale e dei comprimari vari, che hanno accettato un accordo di riordino a danno dei lavoratori in maniera rapida e con una velocità da primatisti olimpionici. Amici dove si doveva riordinare per spendere meno? dove si spende di più in quel grande bosco dell’Area Centrale dove si spendono grandi cifre che non hanno nessun riscontro oggettivo sul soccorso tecnico urgente. Invece no, si taglia sulla carne viva e sui lavoratori camuffando la riduzione di spesa con un fantomatico riordino che non sta ne in cielo ne in terra. Di contro c’è stata solo ed esclusivamente la USB, che su tutto il territorio nazionale ha manifestato e protestato in tutte le piazze d’Italia per denunciare costa stava accadendo, già a partire da gennaio. In Sicilia a Messina lo scorso 14 marzo eravamo in tanti a manifestare nella città dello stretto luogo simbolo per la nostra regione insieme a tutti i colleghi calabresi, gli altri tutti zitti e muti qualcuno spacciava il riordino come la manna caduta dal cielo che ci salvava da una fame atavica. Amici, Colleghi avete visto e toccato con mano che cosa è successo prima e cosa sta accadendo adesso grazie al fantomatico riordino del CNVVF e chi doveva fare l’interesse generale dei lavoratori andava a braccio con una Amministrazione incapace e inqualificabile. Amici Colleghi ancora rimanete con le mani nelle mani a dare fiducia a dei cialtroni del sindacalismo che svendono a prezzi di realizzo i diritti dei lavoratori e la sicurezza dei cittadini. Mi viene difficile comprendere solo oggi che molti si cancellano, nella vana speranza che lo facciano realmente, dal sindacato perché i numeri della mobilità non soddisfano le richieste di trasferimento. Ma c’è bel altro per capire che in questi ultimi anni siamo rimasti indietro a livello economico e professionale proprio perché siamo stati sacrificati sull’altare di interessi di cialtroni e incompetenti del sindacalismo. Amici, svegliatevi dal sonno della ragione e agite nel vostro interesse.