COMPITI ISTITUZIONALI ED USO IMPROPRIO DEGLI APPARTENENTI AL CORPO NAZIONALE
Al Ministro degli Interni
Marco Minniti
Al Capo Dipartimento Vigili Del Fuoco
Soccorso Pubblico e Difesa Civile
Dott. Bruno Frattasi
Al Vice Capo Dipartimento Vicario Capo del CNVVF
Ing. Gioacchino Giomi
Al Prefetto di Bologna
Dott. Matteo Piantedosi
Al Direttore Regionale CNVVF Emilia Romagna
Ing. Silvano Barberi
Al Comandante Provinciale di Bologna
Ing. Carlo Dall’Oppio
Al Responsabile dell’ufficio III- relazioni sindacali
Dott.ssa Silvana Lanza Buccari
Compiti istituzionali ed uso improprio degli appartenenti al Corpo Nazionale.
Vogliamo con la presente denunciare, ancora una volta, l’uso improprio da parte delle Forze dell’Ordine dei Vigili del Fuoco, nello specifico chiediamo di fare chiarezza su un preciso episodio accaduto ieri mattina in provincia di Bologna, esattamente nel comune di Anzola dell’Emila, dove è intervenuta una squadra di un distaccamento volontario in assistenza alle forze di Polizia, che stavano effettuando uno sfratto di due famiglie. La chiamata alla sala operativa, da quanto ci è stato riferito, è stata fatta dal 113 chiedendo assistenza per un taglio catena o cancello, nessun riferimento a situazioni particolari, tanto meno sfratti. Invece la squadra arrivata sul posto ha trovato una situazione ben diversa, agenti in assetto antisommossa e molte persone pronte a resistere allo sfratto. La squadra ha interpellato il funzionario di guardia, lo stesso veniva tranquillizzato sulla situazione dal responsabile delle FF.OO. presente in loco, si decideva quindi di lasciar proseguire l’intervento. Ma dalle immagini si è evinto ben altro, al termine di questa giornata si avranno infatti anche dei feriti fra gli sfrattati a testimoniare una situazione tutt’altro che tranquilla. Il Comandante di Bologna era all’oscuro che in quei giorni si sarebbe svolto un servizio di “assistenza” alle forze di polizia, nessuna convocazione è pervenuta per un tavolo sulla sicurezza e l’ordine pubblico, ne altri tipi di informative sono giunte sul suo tavolo. Dunque chi era sul posto, ci riferiamo ai funzionari di Polizia (vedi anche Carabinieri), devono aver pensato, che i Vigili del Fuoco siano a loro disposizione, non ritenendo necessaria alcuna spiegazione particolare, o informativa preventiva. Questo è lesivo della nostra professionalità e denota, quello che come USB denunciamo da tempo: alcuni Prefetti, alcuni questori, alcuni graduati dell’Arma, evidentemente, vedono i Vigili del Fuoco come “bassa manovalanza”, sono i fatti a dircelo, constatatelo Voi stessi visionando le immagini sul web, ad Anzola dell’Emilia i Vigili del Fuoco si erano resi necessari per tagliare una rete e una catena, gli stessi usavano delle comunissime pinze e tronchesi, strumenti di facile reperibilità ed uso, siamo certi che poliziotti e carabinieri sarebbero stati all’altezza del compito, quindi potevano e possono, tranquillamente provvedere con le proprie forze ad eseguire queste facili operazioni”tecniche”. Sempre nelle immagini si vedono i Vigili del Fuoco in primo piano a stretto contatto con le persone che protestano, in barba alle circolari ministeriali come la EM 785/3403 del 4/3/98 che cita: In occasione che ne lascino presagire l’impiego , i responsabili provinciali del Corpo saranno contattati, se del caso anche in seno ai comitati Provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica allo scopo di pianificare l’eventuale intervento VVF in relazione alle esigenze ed alla tipologia dei luoghi interessati, sempre nell’ambito delle proprie competenze istituzionali… si raccomanda infine che qualora particolari situazioni di ordine pubblico rendano necessario l’utilizzo di personale dei vigili del fuoco , gli equipaggi ed i mezzi del corpo in argomento siano mantenuti in posizione arretrata rispetto ai luoghi interessati a turbative, con adeguata protezione delle forze dell’ordine in caso di impiego. Vi invitiamo a visionare il video in rete all’indirizzo:
( ) , immagini che stridono se messe a confronto con quelle diffuse, dal nostro stesso centro video documentazione, nei tragici momenti che ci hanno visto protagonisti a Rigopiano e all’isola d’Ischia, dove i Pompieri sono ripresi mentre scavano al limite delle proprie forze nella speranza di trovare qualcuno vivo. In quei momenti siamo stati celebrati come eroi, ma non siamo eroi, siamo professionisti del soccorso, questo siamo. Il nostro mestiere è aiutare la gente. Non vogliamo retoriche frasi sui giornali, ne la folla acclamante, ma crediamo nei valori del soccorso, che non collimano esattamente all’immagine del Pompiere che sfratta famiglie intere a cui si porta via la casa perché magari il mutuo non è più sostenibile. No, questo non è il nostro mestiere è quello di altri, lo faccia chi ha scelto di farlo ed è pagato per farlo. La nostra presenza in quei contesti, può solo essere giustificata nel caso che chi protesta si possa mettere in una situazione tale da richiedere di essere soccorso, non siamo chiamati a fare le teste d’ariete della Polizia. Non è concepibile distrarre risorse, già esigue, dal soccorso, per eseguire compiti, ripetiamo, non nostri.
Come USBVVF CHIEDIAMO a tutte le persone in indirizzo, di fare chiarezza su quanto accaduto, spiegando a chi di dovere, quali siano i compiti di chi fa soccorso e di rendere autonome le forze di polizia per quanto attiene la risoluzione di certe problematiche ricorrenti in certi ambiti, nel rispetto reciproco dei ruoli e dei compiti.
Riteniamo come USBVVF, che ieri si sia lesa la nostra immagine come Vigili del Fuoco, dove l’immaginario collettivo ci ha sempre posto, fuori da logiche repressive, i Pompieri soccorrono tutti, senza tener conto del colore della pelle, del sesso, delle idee religiose o politiche, della fedina penale o delle pendenze amministrative. Questo dipartimento ha richiamato al rispetto degli indumenti che portiamo, ma non è in una manifestazione che offendiamo la dignità del Corpo, ma lo facciamo quando snaturiamo la nostra professione, come nel caso appena descritto. I Vigili del Fuoco per fare bene il proprio mestiere devono poter contare sulla neutralità, essere visti come agenti in azioni repressive crea per noi un problema di sicurezza, in considerazione del fatto che ordinariamente capita di intervenire in quartieri difficili a contatto con persone di tutti i ceti.
Il rischio che venga meno quell’ aurea di “soccorritori super partes”, guadagnata, senza retorica, con il sudore a volte il sangue, di tutti noi e di chi ci ha preceduto, limiterà in futuro la nostra capacità di soccorrere in tranquillità e con professionalità. Certi di un vostro riscontro porgiamo
Distinti Saluti