COMPARTO SICUREZZA?

Comparto sicurezza: ammissione d'incapacità

ai confini del collaborazionismo autodistruttivo

 

 

 

 

Roma -

E' notevole il disorientamento che si avverte conversando con i lavoratori sostenitori delle ragioni del comparto sicurezza, si ha l'impressione d'interloquire con persone convinte di andare a mungere una mucca ignare del fatto che molto probabilmente si troveranno davanti un toro.

Affermiamo ciò poiché analizzando le tesi espresse fino ad ora dagli "ideologi" del famigerato comparto (gli stessi che un tempo ci inserirono nel comparto Aziende) ne rileviamo il forte carattere diseducativo.

Si vuole indurre il lavoratore a pensare che i giusti ed effettivi riconoscimenti, proporzionali al tipo di lavoro svolto, non dipendano dalla capacità di organizzarsi, rivendicare ed ottenere, ma dalla forza della strettissima collaborazione tra le istituzioni e i vertici di chi rappresenta la categoria (o parte di questa).Guarda caso non si richiede un importante ed attivo coinvolgimento dei lavoratori, basta solo entrare nel comparto dei non contrattualizzati …et voila, il valore oggettivo del lavoro svolto sarà riconosciuto. Perché ciò dovrebbe accadere solo entrando in un certo comparto?

Non fidiamoci dei governi, soprattutto quando concedono qualcosa in assenza di lotta e contrapposizione!

Se questo avviene solamente ora ci insospettisce e ci induce a pensare che sia proprio il governo ad ottenere qualcosa: un'organizzazione come quella dei vigili del fuoco da indirizzare gradatamente alla tutela dell'ordine pubblico, o alla difesa civile con un ruolo di pura manovalanza determinato dalla mancanza di formazione. Tra l’altro è di due giorni fa la notizia che il neonato dipartimento dei VV.F. S.P. e D.C. forse sarà riconvertito da questo governo in Direzione Generale.

Il pesante tributo, da sempre pagato dal Corpo che solo ora solleva l'attenzione nazionale, rischia di tramutarsi nell'opposto del riconoscimento, in concessione di briciole di falso autoritarismo, sottraendo invece ogni autorevolezza acquisita e pagata a caro prezzo che a rigor di logica dovrebbe collocarci quale perno centrale dell'intera macchina della Protezione Civile. C'è il pericolo di una trasfigurazione del ruolo svolto, con l'effetto di aggravare le già pessime condizioni di lavoro della categoria, senza apportare nessun beneficio rispetto alla necessaria corrispondenza di mezzi, formazione, uomini e salario adeguato.

Otterremo la tanto rivendicata formazione in grado di professionalizzarci, oppure idranti da usare contro i manifestanti? Il salario avrà questo eccezionale incremento o si dimostrerà una bolla di sapone come già dimostrato, dati alla mano, con precedenti comunicati?

La popolazione ci ha sempre stimato, indipendentemente dalla realtà sociale in cui siamo chiamati ad operare, per il ruolo di soccorritori che fino ad oggi abbiamo svolto, non perdiamo questa peculiarità che nessuna forza di polizia ha mai avuto.

Ci siamo sempre fregiati di questa "identità", valorizziamola in un comparto specifico dei vigili del fuoco che tenga conto delle nostre peculiarità, non distruggiamola per il "complesso d’inferiorità" di alcuni nei confronti dei Corpi armati di cui noi rappresenteremmo una sparuta minoranza disarmata. Le armi hanno sempre fatto male a qualcuno e non sono strumenti di soccorso ma strumenti di distruzione.