COME SONO BRAVO, COME SONO BELLO

CHI SI LODA SI SBRODA… E NON RISOLVE I PROBLEMI

Padova -

Lavoratori,

abbiamo ricevuto qualche giorno fa una lettera inviata a tutti i dirigenti del Veneto e alle rappresentanze sindacali dal direttore del Veneto il quale fa un’analisi sui risultati che, secondo lui, sono stati ottenuti!!!

Singolare iniziativa che vede lodare il lavoro svolto dalla direzione (divulgato tramite la pagina ufficiale facebook della direzione veneto)

Sinceramente dopo la prima fase di incredulità eravamo un pò restii a rispondere, ma davanti ad una serie di inesattezze ed essendo il direttore così lontano dalla realtà vorremmo ricondurlo sulla terra e più precisamente nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco… assieme a tutti quelli che non perdono l’occasione di criticare l’amministrazione per poi starle costantemente appresso…

Osservando solo l’asservimento totale alle richieste verbali dei “soliti noti” con il conseguente accoglimento delle loro istanze, che si traduce nel solito giochetto del fare e disfare, in maniera acritica, parziale e avulsa da qualsiasi logica comprensibile, si comprende il modo di lavorare della direzione veneto!!!


Dobbiamo dire che il dialogo/confronto lo abbiamo avuto solo a seguito di proclamazione degli stati di agitazione!!! Tutta questa apertura del direttore a noi non è parsa lampante.

Oltre a ciò registriamo che diverse nostre richieste hanno avuto risposte incomprensibili e prive di fondamento normativo da chi deve dirigere una regione, uniformarla e soprattutto coordinarla.

Tanto che: esercitazioni e formazione riescono, quel poco, a scapito del tempo e buona volontà del personale, senza un centesimo in cambio dall’amministrazione.

Facile dire “siamo bravi” quando non si investe nulla. Paradossale leggere che tutto va bene e che tutto viene gestito nel migliore dei modi se poi tutto in realtà si muove per spirito della base; a parte i soliti “ruffiani”, il personale ha sotto gli occhi la disastrosa situazione in cui versa il soccorso in regione ed è talmente intelligente da non considerare neppure uscite del genere da parte di una dirigenza che dovrebbe solo fare dei “mea culpa”. Anche noi, comunque, la nostra letterina la vogliamo fare:

 

Caro Direttore,

la invitiamo a farsi qualche giretto nei settori operativi delle sedi dove potrà visionare di persona lo stato dei mezzi (quelli ancora in servizio), vedere con i propri occhi come i professionisti del soccorso sono costretti a comprarsi le scarpe antinfortunistiche per sopperire alla mancanza dell’amministrazione, anticipare di tasca propria piccoli interventi di riparazione per avere un miglior ambiente lavorativo, usare auto private per garantire il servizio, non avere la disponibilità di integratori salini, approvvigionamenti idrici in questi giorni di calura e soprattutto il ricambio delle squadre in interventi prolungati sono di fatto una routine che non crediamo sia sinonimo di vanto!!! In Veneto, non si rispettano minimamente i tempi di recupero psicofisico del personale, complice “anche” qualche responsabile incaricato a sorvegliare (vedi T.U. 81/08). Facendo così si calpestano precise direttive europee e italiane sull'orario di lavoro che ricordiamo, a parte le calamità, prevede un massimo di ore settimanali e riposi tra un servizio e un altro, prevedendo inoltre sanzioni e mancati riconoscimenti in caso di infortuni… utopia in Veneto grazie a “certe gestioni allegre”. Non vogliamo dilungarci oltremodo su come si gestisce “il giocattolo” (usiamo questo termine visto che così sembra essere interpretato il soccorso); Ma un’ultima considerazione la vogliamo spendere sia sulla gestione degli specialisti SAF 2B visto il loro cambiamento coatto di condizione lavorativa, sul mancato invio di squadre cinofile fuori turno di servizio per non pagare straordinari (per soccorso), e su come i SATI saranno soggetti a mobilità forzate, ecc. oltre, e non è da poco, ai tagli incomprensibili al soccorso sulla pelle della popolazione… questo si potrebbe chiamare ottima gestione???

Infine, non meno grave, la chiusura temporanea del distaccamento di Cittadella (oggetto anche di una nostra segnalazione al tavolo nazionale di raffreddamento pochi giorni fa con il sottosegretario di stato), i continui sotto organico di tutte le sedi. E “dulcis in fundo” le squadre ridotte a 4-3 oppure 2 unità cosa che la dice lunga sulla condizione lavorativa dei Vigili del Fuoco del Veneto.

Forse le cose non sono come dice Lei ma sono peggiorate tanto, e non servirà una “letterina”, che sa solo di imbrodamento, a nascondere la realtà.”



IL COORDINAMENTO REGIONALE USB VVF VENETO