Comando provinciale di CATANIA

Al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Prefetto Francesco Paolo TRONCA

 

 

Catania -

Egregio Capo dipartimento, le trasmetto la prima nota inviatale al fine di un intervento per ridare un minimo di dignità lavorativa a questi lavoratori.

Nel merito è stato inviato il precedente responsabile delle telecomunicazioni Ing. Poggiali, il quale ha redatto una relazione di cui disconosciamo i contenuti, ne tanto meno verbalmente sappiamo se sono state adottate determinazioni.

Oggi alla luce di un aggravarsi della situazione lavorativa dove neppure la sovraordinazione rientra nei criteri di lavoro, siamo con la presente a chiederLe un incontro per illustrale, a questo punto, verbalmente quello che accade nel comando di Catania, settore delle telecomunicazioni.

 

 

precedente nota

 

 

Oggetto: centro TLC del comando provinciale di Catania

Siamo con la presente a rappresentare lo stato di frustrazione, che stanno vivendo alcuni lavoratori, causa continue vessazioni che subiscono da tempo.

Il personale a cui si fa riferimento è in forza al comando provinciale di Catania e da anni svolge l’attività del TLC. Questa funzione è stata da sempre svolta secondo i programmi e le direttive generali, anche in orario straordinario, accumulando ore eccedenti oltre lo straordinario normalmente consentito e quanto altro; per le necessità legate alla particolare attività che i vari TLC di norma svolgono.

Nella regione Sicilia esistono due nuclei dislocati uno a Palermo ed uno a Catania, diretti entrambe dallo stesso direttore regionale, il nucleo di Palermo però svolge orario 12/36, mentre in quello di Catania, secondo interpretazioni del direttore regionale, non è possibile tale articolazione dell’orario di lavoro poiché comporterebbe la “cessazione della fase sperimentale avviata a Palermo”.

Sono chiari i disagi che comporta svolgere tale mansione e per questo riteniamo inaccettabile la discriminazione tra lavoratori (che condividono stessi disagi e funzioni) operata per volontà del Direttore regionale. Pertanto rappresentiamo che esiste un orario di lavoro che intendiamo ristabilire, sottoscritto da entrambe le parti e sancito dall’articolo 41 del CCNI .

Egregio capo dipartimento, senza essere oltremodo polemici circa la funzione che dovrebbero svolgere le direzioni regionali, richiamiamo alla mente che la loro esistenza verosimilmente si edificava sull’idea di non accentrare alcune problematiche di facile soluzione sul territorio.

Tuttavia ci vediamo costretti a scriverVi al fine di eliminare questa disparità tra lavoratori. Di conseguenza riteniamo l’argomento di possibile soluzione all’interno del dipartimento, quindi auspichiamo che al più presto siano prese le necessarie determinazioni rispetto quanto sopra esposto. In mancanza di riscontro ci riserviamo di interessare la parte politica di questo dicastero o di intraprendere iniziative sindacali.