Collocazione del Corpo nazionale: la RdB vuole conoscere i contenuti del nuovo assetto che il governo si appresta ad emanare

Al Ministro Pisanu che a parole non perde “occasione” per elogiare i vigili del fuoco ribadiamo che la nostra battaglia continua per la collocazio

Roma -

Lavoratori,

dopo le ultime uscite del ministro Pisanu, in materia di riassetto delle disposizioni relative al C.N.VV.F. il governo si appresta entro 18 mesi ad emanare uno o più decreti legislativi.

Con l'articolo 11 della proposta di legge delega (in discussione al Senato) si vuole dare un nuovo assetto sia alla normativa che disciplina funzioni e compiti del Corpo, sia a tutti quegli aspetti che non sono demandati alla contrattazione collettiva nazionale.

Il governo nega il diritto alla contrattazione e all'approfondimento su materie che in precedenza ne sono state sempre oggetto, anche per i Vigili del Fuoco,come per altri settori, si prepara un atto d'imperio.

Abbiamo invitato il ministro, e in questi mesi più volte, a confrontarsi con le parti sociali, l'invito fino ad oggi non è stato accolto, probabilmente perché, grazie al cuscino concertativo offerto da alcune OO.SS. ci si appresta all'ennesimo colpo di mano nei nostri confronti.

La RdB ribadisce la necessità di conoscere quali siano le intenzioni di questo governo sulla collocazione contrattuale dei VV.F. ricordando al ministro che la battaglia di questa Organizzazione continuerà al fine di ottenere sì, un comparto autonomo e specifico di contrattazione, ma che non sia accomunato, né assimilato, e tanto meno "equiparato" in senso retributivo, a nessun altro.

Gli innumerevoli motivi che ci pongono al vertice delle categorie a rischio sono arcinoti.

Motivi oggettivamente imposti dalle condizioni insite nel lavoro da noi svolto e che unitamente alle nostre capacità professionali determinano il valore oggettivo del lavoro svolto, un lavoro atipico particolarmente usurante.

L’enorme quantità, variabilità, peculiarità dei temi da contrattare, può essere affrontata adeguatamente solo in un comparto specifico e indipendente, questo ci garantirebbe di conformare normative e retribuzioni a quei cambiamenti degli scenari politico-istituzionali o tecnologico-scientifici che siano.

In questo momento c’e’ una generale maggior attenzione rivolta ai VV.F., avvenuta purtroppo con il triste susseguirsi di quegli eventi luttuosi, che li vedono di volta in volta coinvolti assieme alle loro popolazioni. Al Corpo, dovrebbe essere affidato di diritto il compito coordinare tutti quegli elementi, scientifici ed istituzionali, che oggettivamente determinano il destino dei lavoratori poiché pagano in prima persona, proprio come la squadra che rischia attaccando l’incendio, valuta, dispone, opera: sceglie come farlo. Paradossalmente ci troviamo nella posizione opposta, coordinati cioè utilizzati all’occorrenza da diverse amministrazioni.

Quindi professione specifica, comparto specifico,indipendenza contrattuale, nessun incatenamento da “equiparazione” ad altri; collocazione istituzionale al vertice e non alla base, retribuzione corrispondente al valore oggettivo del lavoro svolto non al gruppo di appartenenza.

Il Ministro dell’Interno, alla presentazione della rivista del Dipartimento “obiettivo sicurezza” ha ammesso l’esiguità dei nostri salari, opinione condivisa anche dal Presidente della Camera,queste affermazioni le abbiamo ritrovate anche su comunicati di altre OO.SS., ciò che non abbiamo trovato invece è la seguente frase:-“ se si fosse chiesto alla popolazione perché si amano così tanto i Vigili del Fuoco sono sicuro che il 90% avrebbe risposto –perché sanno dare la vita per me.” Ancora una volta respingiamo al mittente la dichiarazione, siamo professionisti nonostante i potenti mezzi messici a disposizione, non eroi pagati per morire, ci auspichiamo che non si nasconda ciò dietro le ammissioni del ministro. Ai rivelatori di mezze verità diciamo che probabilmente avranno avuto i loro buoni motivi.