Circolare n.47234/21.01A del 10 marzo 2006

Si chiude il cerchio della militarizzazione

 

Roma -

Lavoratori,

se qualcuno aveva dubbi sulla effettiva collocazione dei vigili del fuoco, nel panorama del riordino istituzionale relativamente all’identità, alle nuove funzioni ed ai compiti loro attribuiti dopo la pubblicizzazione del rapporto di lavoro, ora, alla luce della circolare n° 47234/21.01A del 10 marzo 2006 (allegata a questo comunicato e scaricabile in formato PDF dal sito RdB-Cub dei vigili del fuoco), sono stati tutti fugati!

Doveva diventare una raccolta semplificata delle norme, che regolano il corpo nazionale, si è dimostrata invece Lo strumento in mano all’amministrazione, a completamento del ciclo di riforme che il corpo sta attraversando.

Per la costruzione di una organizzazione verticalmente subordinata e servile, è necessario costruire una intelaiatura legislativa adatta allo scopo, e per questo motivo i fautori della riforma hanno ripescato anche quelle norme, le più idonee al disegno, risalenti al ventennio fascista.

Il progetto prosegue individuando poi altre direttive relative alle competenze del corpo nazionale, anche assumendo i principi espressi nel d.lgs n°300/99, o legge Bianco. Legge, questa, che ha messo fine al ruolo sociale dei vigili del fuoco, ponendoli come struttura “ Dipartimentale “, che sottraendo loro dal soccorso tecnico urgente li ha individuati come “canarini”, per le competenze di difesa civile.

Di fatto, nel riordino delle competenze, da un lato, quelle che erano materie di “soccorso tecnico urgente”, sono diventate “soccorso pubblico urgente”, dall’altro lato, tutto ciò, che in materia di protezione civile era di competenza del nostro ministero, è stato avocato al dipartimento della protezione civile, ennesima contraddizione poiché in termini di sussidiarietà ancora sopperiamo agli EE.LL.

Sono tanti ed anche altri i dubbi che emergono analizzando la circolare, per esempio quando ci avventuriamo nella lettura relativa alla destinazione dei proventi, che derivano dai servizi a pagamento resi dal Corpo nazionale. Oppure di quelli conseguenti dalle attività di addestramento e formazione, di fatto poi versati alla competente sezione di tesoreria provinciale dello Stato. Tali risorse sono assegnate direttamente al Ministero dell’interno, e non al corpo nazionale dei vigili fuoco.

Ma si sono superati, infatti, per chiudere il cerchio riportiamo testualmente: “ che per i contenuti e finalità, il soccorso pubblico presenta - è nozione di comune esperienza – riflessi immediati sul terreno del mantenimento dell’ordine pubblico da parte del corpo nazionale dei vigili del fuoco “.

Non bastava la “salvaguardia delle funzioni economiche dello Stato”, ora in aggiunta, ci scontriamo con la cocciutaggine di coloro, che a tutti i costi intendono collocarci nel calderone insieme alle altre amministrazioni dello Stato, le quali svolgono compiti differenti dai nostri.

Stiamo pagando questa scelta scellerata in tutte le sue sfaccettature, ed il risultato sarà questo: dovremo svolgere altri e nuovi compiti a costo zero, quindi senza nessun ritorno economico, e soprattutto senza diritti personali e sindacali.

Pensate che ancora ci siano dubbi, in merito a cosa volevano fare dei vigili del fuoco? Eravamo noi i “dissacratori “, delle magnificenze che ci stava propinando l’amministrazione? O forse era giusta la previsione, quando annunciavamo un corpo nazionale alla deriva, privato della sua identità storica e destinato ad essere il bacino di manovalanza per tutti?

Bene! con il silenzio di molti e l’appoggio dei sindacati padronali il risultato è completato.

Solo sostenendo la Rdb-Cub, si potrà ribaltare la disastrosa situazione altrimenti … non ci resta che piangere!