Chiarimenti sul polo didattico di Bologna

Alla C.A. Dott. Ing. Luigino Ercoli

Bologna -

Le inviamo la presente per chiedere quale ruolo svolge attualmente il Polo Didattico di Bologna, vorremo in particolare sapere se è già utilizzabile o se bisogna ancora svolgere dei lavori per poterlo rendere idoneo ad ospitare corsi di formazione. In questo ultimo caso ci preme sapere i tempi entro quanto lo stesso potrà essere pronto per eventuali utilizzi. L’argomento è della massima importanza in quanto a breve potrebbero partire i corsi per i nuovi capi squadra e riteniamo necessario candidare il polo didattico di Bologna come possibile sede per lo svolgimento di questi corsi, al fine di  agevolare il personale residente in Emilia Romagna e/o nelle regioni limitrofe. Bologna infatti gode di una posizione geografica ottimale e di servizi di collegamento eccellenti, a differenza di altri poli molto sponsorizzati dall’amministrazione che sono ubicati in zone mal servite. Per non parlare dell’assurdo utilizzo delle scuole di polizia. Non vogliamo comunque in questa lettera nel merito della scelta di questa o quella sede, per Noi l’importante è aver garantita la possibilità di utilizzare una nuovissima struttura nella nostra regione. Ci è giunta notizia che altri suoi colleghi di altre regioni si sono attivati per promuovere le proprie sedi, sarebbe un vero peccato perdere l’occasione di valorizzare il nostro polo. Un’altra buona occasione per usare i nuovi locali ci viene data dalla prossima prova selettiva dei CS 40% con nomina 2007, che si deve svolgere presumibilmente dal 10 marzo in poi. Riteniamo infatti assurdo dover andare a Padova quando abbiamo un polo nuovo di zecca qua a Bologna. Proprio in un ottica di riduzione delle spese e degli sprechi che invochiamo un suo intervento presso le sedi opportune per promuovere l’utilizzo di questa struttura. Non possiamo Ing. Ercoli permettere che Bologna sia tenuta in scarsa considerazione, anche nel rispetto di chi ha creduto in questo progetto e si è battuto per realizzarlo, spendendo energie personali e soprattutto soldi dei contribuenti, gli stessi che farebbero fatica a comprendere l’inutilizzo di una struttura appena ultimata.