CATANZARO : SULL'ORLO DEL BARATRO.
COME SI AFFRONTERANNO LE EMERGENZE INCENDI ESTIVI?
A Catanzaro è in servizio un solo mezzo (APS) efficiente; la seconda squadra è costretta ad uscire con un piccolo camioncino (1200 litri di acqua e soli tre posti in cabina) e con una campagnola (500 litri di acqua) per una capacità di spegnimento sufficiente a pochissimi minuti.
Le altre sedi non viaggiano meglio : il distaccamento di Soverato -un bacino di utenza che d’estate sfiora le 40.000 presenze- copre un territorio vastissimo che va da Squillace lido a Guardavalle compresi molti paesi dell’entroterra ( Gasperina, Petrizzi, S. Andrea, S. Sostene, Montauro, Badolato,Isca) ed è fornito di una piccola APS (AutoPompaSerbatoio) dotata di soli 1500 litri di acqua : autonomia scarsissima!
A ciò si aggiungono una serie di problemi che vanno dalla sicurezza del posto di lavoro e dei mezzi stessi -ricordiamo l’incidente stradale in cui rimase coinvolto un furgone VF nel dicembre scorso a causa delle gomme lisce-, della pulizia ed igiene dei mezzi e delle caserme (per entrare nei locali servizi igienici è necessario indossare bombola e maschere, ma anche le bombole d’aria sono ormai scadute e non c’è personale preposto).
Tutta una situazione sicuramente legata anche alla “spending review” ma soprattutto legata ad una gestione esasperatamente burocratizzata che vede accentrare qualsiasi atto nelle mani del dirigente : anziché snellire, semplificare, dematerializzare, al comando di Catanzaro il dirigente ha instaurato un “regime” per cui anche per usufruire di uno strappo di carta igienica è necessario fare domanda in carta bollata che deve chiaramente passare al suo vaglio, e se la “sua” valutazione lo prevede bisognerà aspettare prima una risposta scritta.
Il tutto mentre sempre lui, continua a mantenere una condotta intimidatoria nei confronti di parte del personale, richiamando l’articolo “x” del regolamento e dimenticando che, in quanto dirigente, la prima Legge valida è la “Costituzione Italiana” -imperativo l’articolo 97-.
Un dirigente capace di discriminare il personale salvo poi salvaguardarsi “coprendosi ufficialmente di legalità” con una disposizione emanata con pochissime ore di anticipo prima del termine di presentazione delle domande di partecipazione ad un corso (corso estintori).
Pochissimi minuti fa abbiamo avuto notizia di una tragedia sfiorata ieri sera -23 giugno 2013- alla mensa obbligatoria di servizio presso il distaccamento di Lamezia terme -salvo eventuali problemi a carico di qualche lavoratore che potrebbero ancora presentarsi e per i quali facciamo i dovuti scongiuri- : il personale si è visto servire del risotto farcito di vetro, consumato fintanto che qualcuno ha trovato il pezzo più grosso.
Vorremmo capire che fine hanno fatto le centinaia di segnalazioni presentate al dirigente sulle disfunzioni della mensa e se vi siano connivenze eventuali per coprire determinate disfunzioni; poco tempo fa questa OS ha esposto che alcuni funzionari -tra cui il vice comandante- si presentavano regolarmente a mensa senza averne diritto e consumavano i pasti a sbafo!
Non vorremmo che per favorire un paio di funzionari ci debba rimettere la vita qualche lavoratore!
Come USB continuiamo a vigilare e tutelare i lavoratori -iscritti e non- nel totale e più assordante silenzio della dirigenza favorita anche da alcuni sindacalisti pallidi, anzi proprio “gialli”.
Essendo problematiche che da circa tre anni continuiamo a denunciare in tutte le sedi e con tutti i mezzi, ci affidiamo ancora all’opinione pubblica ed a chi ha orecchie per sentire : dai vertici dei Vigili, ai politici, ai cittadini, ai media, almeno a quella parte di media che non ha deciso di censurare il materiale USB.
Qui è in gioco la vita dei vigili e dei cittadini; non è intenzione di essere allarmisti, ma per esperienza sappiamo che la sola volontà ed abnegazione dei lavoratori non può bastare a sopperire ai pochi mezzi e a questo insano modo di gestire.
it/pgn/newslettura.php?id=55568# 18195919/1/vigili-del-fuoco-alla-mensa-un-risotto-con-frammenti-di-vetro/