CARO BONUS TI SCRIVO COSÌ MI DISTRAGGO UN PO'!!!

BONUS IMU (ABITAZIONI IN COMODATO), BONUS GIOVANI (SOLO DICIOTTENNI), BONUS DISOCCUPAZIONE (PER GLI ULTIMI ARRIVATI), BONUS BADANTI O FAMIGLIA (DIPENDE DAI PUNTI DI VISTA), BONUS OCCUPAZIONE (STAGIONALE), BONUS ALLE FF.OO E AI VVF (SOLO SE IL REDDITO LO PERMETTE), BONUS MAMME ( O PER MEGLIO DIRE VOUCHER BABYSITTER), BONUS BEBÈ, BONUS LIBRI, ECC… ECC…

MA INVECE DI DIRE BONUS NON SAREBBE IL CASO DI CHIAMARLI CON IL LORO VERO NOME:

PICCOLE DETRAZIONI FISCALI PER IL SOLO ANNO 2016… PER POCHI MA NON PER TUTTI!!!

Nazionale -

Lavoratori,

comunque vada… il termine bonus è un successo mediatico formidabile. Questa magica parola, anche se per poco tempo, fa sognare tutti i lavoratori. I quali sperano in un bonus tipo “gratta e vinci”!!! Del resto a chi non piace giocare???

IL GOVERNO HA VARATO DA POCO UNA FINANZIARIA RICCA DI BONUS MA TOTALMENTE ASSENTE DI DIRITTI!!!

Tutta questa filza di bonus che si accapigliano fra di loro sono solo uno specchietto per le allodole. Bisogna puntare l’obiettivo sui veri problemi del paese e risolverli in maniera strutturale. Questo si può fare solo esercitando un conflitto che rivendichi il diritto alla salute, all’istruzione, alla salvaguardia, al lavoro, alla casa e non sperare di superare il tutto con una “manna” che ci cada dal cielo.

I governi di tutta Europa sono come dei bambini in macchina, seduti sulle gambe del padre, che credono di guidare un Paese solo perché hanno un volante in mano. Ma la realtà è ben diversa!!! L’Europa è proprietà delle banche private che non concedono diritti ma li tolgono in nome del profitto… il loro, naturalmente!!!

Il governo attuale passa il suo tempo a fare conferenze stampa di presentazione della legge di stabilità con slogan. Omettendo, volutamente di parlare di quello che riguarda la fine di questo anno quando si verrà chiamati a presentare la legge di stabilità per il 2017. Che sarà a riparazione di questa legge di stabilità che è fondata sul nulla!!!

Quest’anno il premier con grandissima maestria ha presentato la manovra finanziaria con qualche slide in formato tweet, tanti slogan, molte battute e nessun numero. Prima di riuscire a capire davvero le riforme proposte dal governo e soprattutto le loro coperture economiche sono passate diverse settimane, e ancora oggi restano alcuni dubbi. Confondere le acque con slogan e battute è la specialità del governo Renzi.

Allora lavoratori dobbiamo lottare affinché tra i propositi del 2016 deve esserci una legge di stabilità fatta di tabelle, numeri, dati concreti che siano chiari e che parlino di diritti dei cittadini/lavoratori. Questo anno si deve vedere l’apertura dei contratti che mancano dal 2009.

IL 14 GENNAIO SCIOPERO NAZIONALE DELLA CATEGORIA VOGLIAMO CONTRATTI E ASSUNZIONI


BONUS DI 80 € ALLE FORZE DELL’ORDINE E VIGILI DEL FUOCO

MA STIAMO SCHERZANDO … VERO?

Comma 972.

Nelle more dell'attuazione della delega sulla revisione dei ruoli delle Forze di polizia, del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e delle Forze armate e per il riconoscimento dell'impegno profuso al fine di fronteggiare le eccezionali esigenze di sicurezza nazionale, per l'anno 2016 al personale appartenente ai corpi di polizia, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e alle Forze armate non destinatario di un trattamento retributivo dirigenziale e' riconosciuto un contributo straordinario pari a 960 euro su base annua, da corrispondere in quote di pari importo a partire dalla prima retribuzione utile e in relazione al periodo di servizio prestato nel corso dell'anno 2016. Il contributo non ha natura retributiva, non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e dell'imposta regionale sulle attivita' produttive e non e' assoggettato a contribuzione previdenziale e assistenziale. Ai soggetti destinatari del contributo straordinario si applicano altresi', ricorrendone le condizioni, le disposizioni contenute nell'articolo 13, comma 1-bis, del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni. Per le finalita' di cui al presente comma e' autorizzata la spesa di 510,5 milioni di euro per l'anno 2016. Al fine di garantire il rispetto degli obiettivi programmatici di finanza pubblica, il Ministero dell'economia e delle finanze – Dipartimento dell'amministrazione generale, del personale e dei servizi effettua il monitoraggio mensile dei maggiori oneri derivanti dal presente comma. Nelle more del monitoraggio, e' accantonato e reso indisponibile l'importo di 50 milioni di euro per l'anno 2016 a valere sulle risorse del fondo di cui all'articolo 1, comma 200, della legge 23 dicembre 2014, n. 190, come rifinanziato ai sensi del comma 63 del presente articolo. In relazione agli esiti del monitoraggio, con decreti del Ministro dell'economia e delle finanze si provvede al disaccantonamento ovvero alla riduzione delle risorse necessarie per assicurare la copertura degli eventuali maggiori oneri accertati. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni compensative tra gli stanziamenti iscritti in bilancio ai sensi del presente comma anche tra stati di previsione diversi. L'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 2, comma 3, del decreto-legge 28 dicembre 1998, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 1999, n. 40, e successivi rifinanziamenti, e' ridotta di 5,5 milioni di euro per l'anno 2016.


articolo 13 comma 1-bis, DPR 22 dicembre 1986, n. 917

Qualora l'imposta lorda determinata sui redditi di cui agli articoli 49, con esclusione di quelli indicati nel comma 2, lettera a), e 50, comma 1, lettere a), b), c), c-bis), d), h-bis) e l), sia di importo superiore a quello della detrazione spettante ai sensi del comma 1, compete un credito rapportato al periodo di lavoro nell'anno, che non concorre alla formazione del reddito, di importo pari a:

1) 960 euro, se il reddito complessivo non è superiore a 24.000 euro;

2) 960 euro, se il reddito complessivo è superiore a 24.000 euro ma non a 26.000 euro. Il credito spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l'importo di 26.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l'importo di 2.000 euro. (4)

(4) Comma inserito dall'art. 1, comma 1, D.L. 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla L. 23 giugno 2014, n. 89; a norma dell'art. 1, comma 3, D.L. 66/2014, tale disposizione si applica per il solo periodo di imposta 2014. Per le condizioni di applicabilità, vedi i commi da 2 a 5 del medesimo art. 1, D.L. 66/2014. Successivamente, il presente comma è stato così sostituito dall'art. 1, comma 12, L. 23 dicembre 2014, n. 190, a decorrere dal 1° gennaio 2015.


chi supera i 26.000 € NON ha diritto al “BONUS”