CAMBIA IL GOVERNO E CAMBIANO I SET "CINEMATOGRAFICI: DOPO LE METROPOLITANE E' L'ORA DEI PORTI!
VIGILI DEL FUOCO COINVOLTI NELLA SOLITA OPERAZIONE DI FACCIATA
Il Coordinamento Provinciale RdB-CUB Vigili del Fuoco di Roma intende far conoscere all’opinione pubblica ed ai lavoratori quali operazioni di facciata vengano messe in piedi, al di là dell’ indiscutibile professionalità di tutti gli operatori del soccorso, per far credere che nella sfortunata ipotesi si verificasse un evento come quello simulato in data 16 aprile u.s. a bordo della motonave “Sorrento”, ormeggiata al porto di Civitavecchia, tutto si attiverebbe in tempi rapidi ed in modo impeccabile. La realtà che il cittadino ha il diritto di conoscere è ben altra, poiché, per quanto riguarda l’organico effettivo dei vigili del fuoco in servizio in una città come Civitavecchia è ben al disotto di quei numeri che erano presenti durante la simulazione svoltasi nell’importante porto laziale. E’ facile intervenire quando l’evento è programmato con largo anticipo e nei minimi dettagli, si è a conoscenza di quale sarà lo scenario che si presenterà ai soccorritori, il numero delle persone coinvolte, avere uomini e mezzi a disposizione (compresi quelli che nella realtà arriverebbero dalla capitale molto tempo dopo la richiesta di soccorso) nei pressi del porto già alle nove del mattino sapendo che il via all’esercitazione sarà quasi due ore più tardi. Così è facile scrivere, come ha fatto un quotidiano locale, che “tutto, naturalmente, ha funzionato a dovere. In caso di incidenti veri, quindi, la macchina del Sefety portuale è sempre pronta”. La realtà che la RdB-CUB vuol denunciare è ben altra, poiché, nella quasi totalità dei restanti giorni dell’anno, si riesce malapena a garantire il servizio minimo di soccorso alla cittadinanza. La situazione generale degli organici, dei mezzi, e delle risorse finanziarie del Corpo nazionale dei VV.F. è a dir poco drammatica. Basti pensare che, oltre ai tagli già portati dal precedente governo, l’ultima finanziaria ha decurtato fondi per un ulteriore 12%. Con un rapporto vigile del fuoco per abitanti più basso d’Europa, l’unica cosa che il Dipartimento ed il Governo riescono a fare, anziché colmare definitivamente una carenza di organico che risulta di almeno 15.000 unità, è quella di incrementare l’uso dei lavoratori precari VV.F. (cioè ragazzi che vengono chiamati per venti giorni –massimo centoventi all’anno- e che per la loro discontinuità lavorativa non riescono a maturare una elevata professionalità nel soccorso, con conseguente rischio per il cittadino e per se stessi). Bruciare poi ben sette mln di Euro per acquistare il terzo aereo della flotta che scorrazza dirigenti ministeriali in giro per l’Italia è il paradosso di questa amministrazione, che in cambio sa solo prestare il fianco a chi mette in atto sceneggiate come quella messa su a Civitavecchia. Pensavamo che con il cambio di governo non si ricorresse più a simili messinscene come quelle già viste nelle stazioni della metropolitana di Roma e Milano, con tanto di comparse truccate nei minimi particolari. Cambia Governo e cambiano i set “cinematografici”: dopo la metro è l’ora dei porti! Vorremmo anche ricordare che l’ultima “riorganizzazione del dispositivo di soccorso” messa in atto dal Comando di Roma ha visto ridurre in maniera preoccupante il personale in tutte le sedi di servizio, compreso il distaccamento di Civitavecchia. Pensiamo che una città come questa (ma non solo), dove convivono realtà ad alto rischio (porto, depositi costieri, torre petrolifera, insediamenti industriali, centrali elettriche, ospedale, autostrada, etc.), sarebbe più utile assicurare alla cittadinanza un soccorso certo e non effimero, incrementando e non diminuendo il personale VV.F. Per concludere vorremmo lanciare un appello a chi programma questo genere di esercitazioni perché una volta tanto valuti la situazione reale del dispositivo di soccorso in ambito portuale e cittadino, poiché possiamo solo immaginare ciò che accadrebbe se si verificasse un tale scenario nella realtà, senza la possibilità di “programmarlo”. Questo lo diciamo non per spaventare la collettività ma per garantirgli una reale sicurezza.
In allegato comunicato stampa.