Buono pasto o mensa di servizio ?

comunicato ai lavoratori

Ravenna -

Nel corso di fine anno  2008, il comando ha emesso un provvedimento unilaterale relativamente al servizio mensa, ovvero attraverso OdG è intervenuto bloccando la fruizione del servizio attraverso il buono pasto. Il provvedimento reca data 29.12.2008. La scelta unilaterale è stata decisa sotto le feste, è risaputo che le cose accadono sempre  in questi  periodi quando l’attenzione è rivolta alle proprie famiglie piuttosto che a quello che accade nell’ambiente di lavoro,  un gesto che si commenta da solo. Presi in contro piede come RdB siamo stati  costretti ad attivare lo stato di agitazione  per la seguente ragione:

-         i buoni pasto sono stati ottenuti dai lavoratori dopo lotta di svariati mesi con il dirigente precedente e sono  scaturiti da una contrattazione.

Riteniamo che un provvedimento ottenuto nel rispetto dei principi democratici e delle corrette relazioni sindacali non possa certamente essere di fatto cancellato senza che, in coerenza con le modalità da cui origina, venga aperto un tavolo con tutte le OO.SS. maggiormente rappresentative.

Non comprendiamo come mai di punto in bianco,  senza lamentele, diviene così prioritario, per il comando, chiudere il servizio di fruizione del buono pasto. A Bologna sono emersi altri particolari che in parte spiegano ma che non chiariscono completamente le ragioni. E’ emerso che ci sono, o ci sono state lamentele da altre sedi distaccate (i lavoratori di queste vorrebbero fruire del buono pasto serale e mensa a pranzo); che il buono pasto è considerato di utilizzo provvisorio; che alcuni  amministrativi chiedono il buono pasto;  che paghiamo un contratto esteso anche al distaccamento di savio e che non si utilizza.

 Regole generali  a parte, non  concordiamo con queste motivazioni per noi insufficienti  a motivare  un provvedimento unilaterale di stravolgimento del servizio  che  interessa, fino a prova contraria,  solo il dirigente.

A titolo informativo su tutto il territorio nazionale fino ad oggi, la mensa,  funziona in svariate modalità e tutte sancite nella circolare  compresa quella dell’utilizzo del buono pasto. Perciò si rileva che è volontà del dirigente modificare lo status quo. Se altri dirigenti o direttori regionali permettono che si possa fruire della mensa  nei modi più disparati, determinando nei fatti delle consuetudini non completamente  in linea con le circolari ministeriali, lo fanno certamente sotto la loro responsabilità. Di conseguenza il vero problema pare sia la responsabilità, a chi la diamo questa responsabilità? Nonostante le realtà distaccate che utilizzano il buono  pasto aumentino di anno in anno  su tutto il territorio nazionale, a Ravenna,  al solito, si arretra e si perde terreno su tutti.

Dalla conciliazione  a Bologna  ne usciamo mantenendo in parte  le modalità di fruizione mensa ante intervento unilaterale del comando, in parte perché al porto il buono pasto si  fruirà  solo alla notte.

A breve Il dirigente convocherà le organizzazioni sindacali sul problema di cui sopra. Questo è un passaggio importante, in quanto da un lato abbiamo ottenuto il ripristino delle corrette relazioni sindacali che pare fossero state riposte in qualche cassetto, dall’altro ci siamo creati l’opportunità di ridiscutere il servizio, e le   soluzioni   a nostro avviso sono tutte possibili in  quanto la circolare ultima non preclude nulla.

Sono tante le cose che non vanno in questa amministrazione, e noi come RdB\CUB compatibilmente con il tempo a nostra disposizione  vogliamo occuparcene.  Siamo consapevoli che la mensa non è il problema dei problemi, anche se è un dovere dell’amministrazione fornircela ma non con decisioni unilaterali, e che il corpo ha questioni più grandi da affrontare. Tuttavia per riprendere l’attività,  da qualcosa bisognerà pur cominciare. L’opportunità questa volta  ce l’ha offerta il comando, da qui in avanti un passo per volta troveremo il tempo di trattare ogni materia che  investe direttamente o indirettamente, sul piano  generale e/o collettivo, ogni aspetto del nostro lavoro.