Bertolaso: "Pochi fondi mi dimetto" - Vigili del fuoco: "Il piatto piange da tempo, ma ..."

Roma -

“I primi di gennaio me ne vado perché i tagli alla finanziaria sono davvero inaccettabili”. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega al Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso ha fatto questo testuale annuncio, riferito da fonti parlamentari, durante la sua audizione in Commissione Ambiente della Camera. Per dare la notizia ai deputati Bertolaso ha chiesto che venissero spenti i microfoni che trasmettevano in diretta il suo intervento. Il prossimo 5 gennaio  per protestare contro i tagli ai fondi della Protezione Civile in Finanziaria “che passeranno dagli attuali 196 milioni di euro ai 50 milioni di euro previsti dalla Finanziaria per il 2011, con un taglio di oltre 145,5 milioni di euro, che corrisponde ad un calo del 74%”. La notizia fa il giro delle sette chiese e naturalmente arriva alle orecchie del Premier Berlusconi prima di un pranzo natalizio con gli europarlamentari di F.I.: “Non mi risulta che Bertolaso si sia dimesso. Semmai avrà detto mi dimetto per mancanza di fondi ...” ha detto ai giornalisti presenti. E confermando la sua fiducia al Capo della Protezione Civile Guido Bertolaso ha aggiunto che le dimissioni rientreranno sicuramente perché “i fondi necessari ci saranno, ci mancherebbe altro”. Sembra che Bertolaso prima di comunicare la sua intenzione in Commissione Ambiente abbia chiesto che venissero spenti i microfoni che trasmettevano in diretta il suo intervento. È stato il deputato leghista Angelo Alessandri, Presidente della Commissione Ambiente a Montecitorio a confermare le parole del Sottosegretario: “Sì, ha detto che i fondi sono insufficienti e se non ci sarà un intervento è pronto entro il 5 gennaio a prendere la decisione di lasciare il suo incarico”. Questa la dichiarazione ufficiosa e l’intenzione del Sottosegretario Guido Bertolaso in caso di tagli economici per la Protezione Civile. Tagli che sembra non saranno applicati come assicura il Premier Silvio Berlusconi. Quindi dimissioni scongiurate. Certo che se il solo paventare le dimissioni da parte di Guido Bertolaso alla guida della Protezione Civile, producono un effetto così eclatante ed immediato nel reperire fondi,  non si può dire altrettanto per la soluzione degli annosi, pesanti ed onerosi problemi che affliggono il Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco. L’uso di questa formula una sorta di bacchetta magica non produce gli stessi effetti e soluzioni, per i paladini del soccorso pubblico. Le molteplici problematiche, da sempre note a chi di dovere, vanno dagli automezzi di soccorso a volte vecchi ed obsoleti che  proprio per la mancanza di fondi non possono essere sostituiti o effettuare la dovuta manutenzione, alle sedi di servizio che non sono più in grado di fronteggiare le spese di affitto, fino ad una situazione debitoria per le utenze dell’erogazione dell’energia elettrica ed idrica e con i fornitori di carburante e lubrificante per i loro costi onerosi. Altresì, gli esegui fondi portano anche al taglio per la formazione del personale ed al mancato acquisto di adeguate attrezzature. Provvedimenti a costo zero. Sovraccarico di lavoro e turni lunghissimi per mancanza di personale. Personale sempre con la valigia in mano, dopo una promozione che in questo caso sembra più una penalizzazione visto il  cambio di sede. Tutto ciò non viene messo in evidenza. Anzi sembra che tutto questo sia dovuto in nome del soccorso. I dipendenti del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco devono scendere in piazza per avere degli aumenti irrisori, pari a zero. Per non parlare della riforma 217/05, un vero e proprio flagello che ha portato alla penalizzazione, demansionamento e perdita di quota stipendiale, trascinando indietro personale amministrativo vincitore di ben due concorsi. Creando altresì nuovi problemi anche per il personale operativo. Problemi resi noti più volte in varie forme compresi scioperi della categoria. Eppure stiamo parlando sempre di soccorso e difesa civile ovvero di protezione civile. Certo con soldi uomini e mezzi adeguati, tutto è più semplice. Ma questo sembra valere solo e sempre per il Dipartimento della Protezione Civile in seno alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per contro la voce degli angeli della difesa civile non viene ascoltata. Un proverbio dice: “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire” e questo mi sembra proprio il caso. Politici e legislatori non accolgono le richieste. Cosa succederebbe se di punto in bianco tutti i Vigili del fuoco incrociassero le braccia ad oltranza ? Al fine di far valere i propri diritti per un migliore servizio di soccorso e difesa dei cittadini ? Forse ci sarebbe la Protezione Civile a correre ai ripari ? Ma anche in caso di sciopero il servizio deve essere garantito, assicurato, c’è sempre la precettazione. Quindi anche questa volta non basta battere i piedi per terra per ottenere quello che si vuole ovvero esercitare i propri diritti doveri. La soluzione ? Inserimento dei Vigili del fuoco nel Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per una adeguata equiparazione del trattamento economico e quant’altro ne consegue. Tutto in virtù delle stesse identiche peculiarità e specificità del Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco e della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. D’altra parte sono due realtà del paese Italia, ovvero dell’azienda Italia. Non credete! Il Sottosegretario Guido Bertolaso potrebbe farsi carico di questa richiesta vista la sua efficacia e la pronta soluzione ai problemi inerenti la Protezione Civile. Anche per porre fine a questa annosa diatriba e dualismo assurdo.