BANCA DEL TEMPO: ALTRO CHE RITAGLIO…ALLE VOLTE UNA SFORBICIATA RISOLVE TUTTO

Pescara -

Lavoratori,

quantunque nobili possano essere le intenzioni con la quale nasce un qualcosa, se utilizzato in malafede, vanifica la bontà degli intenti.

Questa volta trattiamo la Banca delle ore o del Tempo introdotto dall’art. 19 del D.P.R. del 7 maggio 2008.

Al comma 1 recita “Su richiesta del dipendente, le predette ore di prestazione di lavoro straordinario o supplementare, possono essere utilizzate come riposi compensativi…omissis”, al comma 2 recita “A tale scopo è istituita una banca delle ore, (omissis), nel quale confluiscono le ore di prestazione di lavoro straordinario o supplementare, (omissis) e non retribuite”.

Fin qui tutto sembrerebbe una cosa di buon senso, per una volta fatta per limitare il disagio del dipendente ma, sarà realmente così?

Assolutamente no ed ecco che il comma 4 ci propone l’immancabile “fregatura” che accompagna la vita lavorativa del pompiere e che recita “Le modalità organizzative della banca delle ore sono individuate dal dirigente dell'Ufficio”, ovvero, ognuno interpreta e applica come gli pare, nell’assoluto spirito pompieristico.

A Pescara, succede che con l’ordine del giorno 30/2018 allegato, sulla scorta del predetto comma 4, il buon capo ufficio decide per una bella sforbiciata, che risolve tutto, e ancora una volta i malcapitati sono proprio quelli del ruolo A.I.B., gli ex forestali.

Può farlo?

Forse si o forse no o meglio diciamo che, se paga, può farlo benissimo e in tal senso il lavoratore non può far altro che apprezzare tale brillante iniziativa.

Quando il personale AIB è giunto in questa amministrazione, risulta a tutti evidente che tale acquisizione ha portato con se oneri e onori per tutti.

Tra gli onori consideriamo la dote di risorse economiche a vario titolo e umane; tra gli oneri anche i debiti che la precedente amministrazione aveva col suo personale.

Non lo diciamo noi ma gli artt. 13 e 15 del D.Lgs 177/2016.

Quando il personale AIB è giunto in questa amministrazione, oltre al bagaglio culturale e di esperienza, ha portato con se anche il diritto a fruire alcune spettanze che non si è fatto in tempo a fruire nel Corpo forestale dello Stato, come ferie arretrate, recuperi riposi e ore di straordinario.

E’ indubbio che tutto ciò che il lavoratore ha prestato, deve venir remunerato o, in casi estremi compensato e non serve una laurea ingegneristica per capirlo…o forse per taluni anche quella è insufficiente?

Può qualche mente illuminata spiegare come gli ex forestali avrebbero potuto assicurare il servizio AIB, godere i turni di ferie dell’anno corrente, fruire tutte quelle dell’anno precedente e magari smaltire 1000 – 1300 ore eccedenti e che come tali sono di straordinario? Tanto più che al mese di agosto ancora non si aveva contezza di quanto gli spettasse recuperare dato che non si riusciva o non si voleva trovare il tempo per convertire dei giorni in ore!

Che poi, non dimentichiamo che quei giorni erano giorni festivi almeno per chi lavorava su sei giorni settimanali.

Siamo proprio sicuri che questi forestali sono venuti a dare solo problemi? (pardon…forse la questione dei problemi è figlia un segnale telefonico disturbato).

Intendiamoci, magari la scrivente organizzazione, con questo comunicato ha preso un clamoroso abbaglio e la volontà del comandante provinciale di Pescara è quella di monetizzare tutte le ore che il personale è stato oggettivamente impossibilitato a fruire, perché ricordiamolo bene: il lavoro va pagato o al massimo va recuperato ma, bisogna creare le condizioni perché ciò avvenga e queste, certamente, non sono quelle di dare una bella sforbiciata.