Avanti tutta…

dopo la riforma del pubblico impiego e della previdenza con le liberalizzazioni – addio alla prevenzione incendi ed all’ONA

 

 

 

 

 

 

Roma -

Lavoratori,

continua spedito il processo di modificare il modificabile da parte dell’attuale governo. Quello che non è stato possibile fare dalla destra, per antonomasia liberiste, lo stanno attuando i “compagni “ di governo! Sono partiti con tagli ai bilanci dei ministeri, sono passati alla caccia dell’impiegato fannullone, proseguono con l’eliminazione del sistema previdenziale pubblico a favore di privati e sindacati di stato. Ora con il decreto sulle liberalizzazioni in discussione in questi giorni, le attività di prevenzione svolte dal corpo nazionale non sono più obbligatorie da parte delle imprese e dei privati. Ognuno si potrà autocertificare la propria attività, senza più essere soggetta al controllo obbligatorio di prevenzione incendi. In sintesi ciò comporterà che i proventi della prevenzione non saranno più indirizzati a retribuire chi fino ad oggi svolgeva tale attività, e nelle casse dell’Opera Nazionale di Assistenza non fluirà più la quota parte di danaro, di medesima provenienza e da noi stessi guadagnati, che ammontava a circa il 20% del totale. Non è più necessario richiedere il nulla osta al corpo nazionale dei vigili del fuoco, questo sistema elimina il controllo statale per avviare un’attività, quale essa sia; una costruzione di alloggi oppure un supermercato o una attività commerciale. La prevenzione incendi è un’attività che ha garantito fino ad oggi un alto tasso di controllo e modifiche all’atto dell’esame dei progetti presentati, un controllo preventivo e successivo che nel paese ha dato una sicurezza ai cittadini. Oggi con le liberalizzazioni proposte, i privati potranno autocertificare le norme di sicurezza di qualsiasi impianto industriale e civile e diventeranno da controllati a controllori di se stessi, e non conoscendo nessuna norma sul piano della sicurezza certificheranno la loro idoneità. Dopo anni di attività di prevenzione nel paese e di modifiche delle norme, da parte del corpo nazionale allo scopo di adeguarle alla sicurezza del cittadino, oggi con una norma di legge si cancella tutto quello che di buono si era fatto nel paese per garantire la sicurezza. Come organizzazione sindacale rigettiamo tale sistema di liberalizzazioni, in primo luogo perché non trovano rispondenza tra i cittadini, cioè non si intravede alcun vantaggio in quanto non si vedono ancora gli effetti di risparmio da parte dell’utenza, semmai il contrario. In secondo luogo la sicurezza non può essere improntata al liberismo lasciando al libero arbitrio i controlli e le autocertificazioni.

Come RdB-CUB, stiamo mettendo in atto tutte le attività sindacali per bloccare questa deriva sul piano della sicurezza nei posti di lavoro che oltre a non snellire per nulla, la mancanza del controllo aumenterà vertiginosamente gli incidenti sul lavoro. Cosa che si pone in antitesi allo scopo principe della odierna conferenza che si tiene a Napoli sui temi della sicurezza sul lavoro, con la partecipazione del Governo, dalla quale si dovrebbe predisporre un testo unico sui frequenti incidenti sul lavoro, che oggi si attestano ad una media di circa 4 lavoratori al giorno. Lavoratori, ci si prospetta un anno di battaglie e lotte unica arma a disposizione per far cambiare rotta al governo e ad i loro convitati sindacali.