Audizione alla Camera dei Deputati

La struttura complessiva del soccorso nel paese non funziona… però il Governo non è in grado di modificarla!!

 

 

 

 

 

 

 

Roma -

Dopo la manifestazione sotto il Ministero della Funzione Pubblica il giorno 25 ottobre indetta dalla RdB/CUB Vigili del Fuoco, in tarda serata, siamo stati convocati ad un’audizione alla commissione affari costituzionali. Il tema da trattare molto generico, ma per noi molto importante, in un momento come questo in cui emerge la necessità di fare chiarezza: “ruolo istituzionale del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco”. Nelle relazione abbiamo sottolineato le contraddizioni di questa riforma del rapporto pubblicistico (252\04), emerse anche negli interventi di ogni organizzazione sindacale presente, contraddizione rafforzata dal fatto che alcune di queste l’hanno favorita, voluta e/o sponsorizzata. Per quando attiene la situazione contingente in cui versa il Corpo la commissione, senza offrire garanzie, ha rappresentato l’impegno di esporre la situazione al governo per riuscire in qualche modo a spostare, nella finanziaria, le risorse residue ancora disponibili, a favore del Corpo Nazionale. Inoltre, la Commissione, ha ammesso che questa riforma è stata pensata a costo zero che è di fatto è una riforma fallimentare che ha messo in crisi tutto il sistema del soccorso. Condivide la necessità di un sistema unico di soccorso come del resto la RdB/CUB da sempre ha rappresentato. Infatti, abbiamo ribadito che, da anni ci siamo dedicati ad orientare il soccorso sotto un'unica bandiera, tanto è vero che abbiamo presentato anche disegni di legge, in cui il Corpo Nazionale sarebbe dovuto transitare in un Ministero diverso da quello dell’Interno, e che avesse competenze di coordinamento e gestione della macchina del soccorso. Di fatto il sistema unico è richiamato anche da tutte le altre OO.SS presenti, ribadiamo, sempre in forte contraddizione con la riforma da alcune di queste voluta. Nel merito del problema del sistema del soccorso, della sua strutturazione dualistica, ma anche in qualche caso più complessa, poiché spesso intervengono anche più di due o tre soggetti in concorrenza tra loro. La commissione ha rappresentato di impegnarsi a trovare una volontà politica atta a riformare questo sistema del soccorso che non funziona. C’è da dire, che non è certo che questo governo riesca a continuare a governare, a prescindere da ciò auspichiamo comunque una riforma che superi quanto meno il dualismo esistente tra protezione civile e corpo nazionale. Ci auguriamo inoltre che sia in grado di eliminare altri elementi e/o soggetti concorrenti, vedi emergenza incendi boschivi, che non giovano ad un sistema di gestione delle emergenze. E che sia in grado di favorire immediatamente la stabilizzazione dei precari, necessari per far partire adeguatamente nel paese la macchina dei soccorsi.