ATTACCO IGNOBILE AI DELEGATI SINDACALI USB VVF DI VERONA
Pochi giorni fa a Verona è avvenuto un fatto grave, gravissimo: durante un incontro sindacale per l’espletamento di una procedura di raffreddamento, rappresentanti dell’amministrazione hanno inveito con epiteti da sgherro nei confronti dei nostri dirigenti sindacali locali.
Si dice che quando gli argomenti finiscono si inizia ad urlare, ad offendere, deve essere avvenuto questo a quel tavolo, la dirigenza del comando di Verona evidentemente non aveva più argomenti e ha dato il peggio di se stessa, umiliando in primis l’Amministrazione stessa, che non si può esprimere con parole più consone ad un diverbio in curva sud.
Se il livello culturale di una persona lo si misura dal suo vocabolario, ci sarebbe da rivedere gli standard con i quali questa Amministrazione sceglie i propri dirigenti. Sul piano culturale dunque la questione non esiste, hanno vinto i nostri delegati, in quanto non hanno voluto cedere al degrado. Se la dialettica diventa rissa, il prossimo passo saranno gli schiaffi, poi qualche calcio! Chissà, non poniamo limiti alla volgarità, alla grettezza, alla miseria umana. Attenzione però: quando si abbattono i confini del reciproco rispetto, tutto è possibile, saltano gli schemi e le conseguenze sono tutt’altro che prevedibili. Può apparire una minaccia, ma non è così, questa è una lucida analisi, che l’amministrazione ha l’obbligo di pretendere da chi è pagato, aggiungiamo profumatamente, per dirigere. La storia insegna che quando si impone con la forza e la prepotenza le proprie idee, prima o poi si subisce la sconfitta.
Il ruolo del dirigente pubblico impone un certo grado di sobrietà, di onestà intellettuale e materiale, di educazione. Un dirigente pubblico dovrebbe essere un esempio di integrità e rettitudine.
Nessuno si deve permettere di varcare i confini del reciproco rispetto, tantomeno un dirigente pubblico che ha responsabilità pubbliche.
La prepotenza, l’arroganza, stanno sempre più spesso dominando i tavoli di contrattazione, capita spesso che ci vengano riferiti episodi di intimidazione o coercizione nei confronti di alcuni delegati sindacali. Questi atteggiamenti devono essere immediatamente denunciati pubblicamente, perché i lavoratori si rendano immediatamente consapevoli di quello che è accaduto.
Un attacco ad un sindacalista è un attacco ai diritti di tutti, alla democrazia e ad un sistema nel quale noi crediamo e che ha permesso a tutti di convivere in pace e in prosperità.
Se salta il sistema, non si illudano i signori dirigenti di non pagarne poi le pesanti conseguenze. Lo stolto è colui che dimostra una grossolana ingenuità, sottovalutare la forza di un sindacato è appunto da stolti.
Esautorare il sindacato infatti è per l’Amministrazione un grave errore, perché si perde l’interlocutore principale, salta il diretto contatto tra datore di lavoro e lavoratore.
A tutti i lavoratori dunque l’invito a fare muro verso chi tenta di reprimere con l’ignoranza e la prepotenza, l’opinione altrui.