Assegnazione temporanea ex art. 35 ccnl
Al Capo dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile Prefetto Giuseppe Pecoraro
Al Vicario del dipartimento dei Vigili del Fuoco del soccorso pubblico e della difesa civile Ing. Antonio Gambardella
Alla Direzione centrale per le risorse umane Pref. Sabelli
Egr. Capo Dipartimento, siamo con la presente a rappresentarle quanto sta accadendo in termini di assegnazione temporanea di personale qualificato. Ci viene segnalo che, un capo squadra del comando di Roma è stato dal gennaio 2007 a giugno dello stesso anno assegnato temporaneamente ad un comando della Calabria. Successivamente da settembre a dicembre è stato riassegnato provvisoriamente dal Lazio alla Calabria stessi motivi. Anche nel 2008 sta proseguendo l’assegnazione temporanea prevista dall’articolo in oggetto. Ora senza voler per nulla al mondo entrare nel merito delle motivazioni familiari che hanno portato alla richiesta del dipendente, quello che a molti non è comprensibile è come mai al Ministero dell’Interno, deputato al controllo ed alla legalità, possano avvenire talune differenziazioni, per non dire altro, tra lavoratori. Ci accingiamo a fare questa segnalazione forti del fatto che ad altri dipendenti nelle medesime condizioni familiari, se non addirittura peggiori, sono stati rifiutati anche solo 10 giorni di avvicinamento al coniuge e/o famiglia per motivi ancora da comprendere. A ciò aggiungiamo che allo stato attuale ci sono capi squadra in attesa da ben nove (9) anni di rientrare nella provincia di residenza, per cui vivono lontano da casa con tutti i conseguenti disagi del caso, mentre altri invece rientrano con l’ utilizzo di escamotage, che per quanto ci risulta dalle segnalazioni pare siano addirittura coperti da questo dipartimento. In merito a quanto sopra, egr. capo dipartimento, oltre a richiederle la mobilità per tutte le qualifiche, crediamo non vi siano dubbi sulla attendibilità delle segnalazioni, e che lo riteniamo un atteggiamento scorretto rivolto a tutta la categoria. Infatti tali metodi, parziali, in materia di mobilità, a nostro avviso, non fanno altro che prendersi gioco dei tanti onesti, che non conoscono alcuno nelle stanze del potere. Quei lavoratori che hanno fatto una scelta di vita per dare alla propria famiglia una esistenza dignitosa, ed hanno lasciato le proprie province di residenza, pensando al nostro ministero come un ambiente corretto in cui le attività burocratico amministrative si fondano su procedure eque ed impersonali, al contrario oggi si vedono traditi da pratiche poco consone a questo Ministero.